dell’architettura rurale pugliese, attraverso il riuso funzionale degli insediamenti della riforma agraria del 1950, mirando all’integrazione sociale di gruppi multietnici e al loro inserimento nel mondo del lavoro e del tessuto produttivo regionale. Indagando i processi di trasformazione e le ragioni che hanno portato al progressivo abbandono di queste “architetture della terra”, si individueranno nuovi criteri identitari su cui fondare azioni di rigenerazione (architettonica e sociale), considerando i territori contemporanei come luoghi di incontro per gruppi eterogenei, paesaggi culturali in cui è fondamentale l'integrazione. Si intende fornire alternative di progetto sostenibili sia dal punto di vista economico che sociale, con modalità innovative quali il co-housing e il coworking, considerando temi come l’accoglienza, la condivisione e il riuso, uniche formule efficaci per la sostenibilità della progettazione architettonica contemporanea. Le architetture che costellano le vie del commercio e della produzione agricola del nostro Sud, rappresentano un patrimonio da condividere e valorizzare. I modi di abitare la terra possono essere trasformati e divenire contemporanei e replicabili. “La casa altrove” è il filo conduttore che spinge il Progetto di Architettura a cercare punti di contatto tra culture, da concretizzare con la ricerca identitaria di un luogo da “ri-abitare”.
LA CASA ALTROVE. RI-ABITARE IL PATRIMONIO: RIUSO E RIGENERAZIONE FUNZIONALE DEL PATRIMONIO RURALE PUGLIESE.
Marianna calia
2019-01-01
Abstract
dell’architettura rurale pugliese, attraverso il riuso funzionale degli insediamenti della riforma agraria del 1950, mirando all’integrazione sociale di gruppi multietnici e al loro inserimento nel mondo del lavoro e del tessuto produttivo regionale. Indagando i processi di trasformazione e le ragioni che hanno portato al progressivo abbandono di queste “architetture della terra”, si individueranno nuovi criteri identitari su cui fondare azioni di rigenerazione (architettonica e sociale), considerando i territori contemporanei come luoghi di incontro per gruppi eterogenei, paesaggi culturali in cui è fondamentale l'integrazione. Si intende fornire alternative di progetto sostenibili sia dal punto di vista economico che sociale, con modalità innovative quali il co-housing e il coworking, considerando temi come l’accoglienza, la condivisione e il riuso, uniche formule efficaci per la sostenibilità della progettazione architettonica contemporanea. Le architetture che costellano le vie del commercio e della produzione agricola del nostro Sud, rappresentano un patrimonio da condividere e valorizzare. I modi di abitare la terra possono essere trasformati e divenire contemporanei e replicabili. “La casa altrove” è il filo conduttore che spinge il Progetto di Architettura a cercare punti di contatto tra culture, da concretizzare con la ricerca identitaria di un luogo da “ri-abitare”.File | Dimensione | Formato | |
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