La lectura Dantis del vi canto del Purgatorio dantesco tenuta da Gentile a Roma il 19 marzo 1939 mette in primo piano la figura di Sordello e si presta, quasi un palinsesto, ad approfondire alcune delle ambiguità più manifeste dell’ultima stagione della vita del filosofo. Le sue parole allusive vanno interpretate come una straniante protesta contro la propria attualità, mentre si va delineando in quei mesi frenetici, tra le leggi razziali e l’entrata dell’Italia in guerra, una stagione di lutti e sciagure che lascerà il filosofo, alla stregua della statuaria figura disegnata da Dante, irrimediabilmente solo.

Sordello by Giovanni Gentile · The lectura Dantis of the Purgatory vi canto, given by Gentile in Rome on 19 March 1939, puts the figure of Sordello in the foreground. This lecture lends itself, as a sort of palimpsest, to tell more about some of the most manifest ambiguities in the last season of the philosopher’s life. That are allusive words that must be interpreted almost as an alienating protest against the present situation, while Italy approves racial laws and is preparing to go to war. This is the historical time that leaves the philosopher, like the statuesque figure drawn by Dante, hopelessly alone.

Il Sordello di Giovanni Gentile

Imbriani Maria Teresa
2022-01-01

Abstract

La lectura Dantis del vi canto del Purgatorio dantesco tenuta da Gentile a Roma il 19 marzo 1939 mette in primo piano la figura di Sordello e si presta, quasi un palinsesto, ad approfondire alcune delle ambiguità più manifeste dell’ultima stagione della vita del filosofo. Le sue parole allusive vanno interpretate come una straniante protesta contro la propria attualità, mentre si va delineando in quei mesi frenetici, tra le leggi razziali e l’entrata dell’Italia in guerra, una stagione di lutti e sciagure che lascerà il filosofo, alla stregua della statuaria figura disegnata da Dante, irrimediabilmente solo.
2022
9788833153797
Sordello by Giovanni Gentile · The lectura Dantis of the Purgatory vi canto, given by Gentile in Rome on 19 March 1939, puts the figure of Sordello in the foreground. This lecture lends itself, as a sort of palimpsest, to tell more about some of the most manifest ambiguities in the last season of the philosopher’s life. That are allusive words that must be interpreted almost as an alienating protest against the present situation, while Italy approves racial laws and is preparing to go to war. This is the historical time that leaves the philosopher, like the statuesque figure drawn by Dante, hopelessly alone.
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