Vincenzo Bruno pubblicò nel 1603 a Napoli il trattato dal titolo Teatro de gl’Inventori di tutte le cose, in cui, forse per la prima volta, la materia enciclopedica si dispone in ordine alfabetico. Alla rinascimentale certezza nel progresso, il dottor fisico Bruno oppone la precarietà della vita umana, dominata tuttavia dall’aspirazione al sapere universale e dalla spasmodica ricerca dell’inventio. La conoscenza è dunque subordinata alla scoperta: il tutto è già visibile sul palcoscenico della Natura, dove l’uomo agisce, sebbene vada «trovato» (invenio) e reso visibile agli altri uomini, qui spesso evocati attraverso l’espediente retorico del Lettore.
Il posto dell’uomo nel 'Teatro de gl’Inventori di tutte le cose' (1603) di Vincenzo Bruno
Imbriani Maria Teresa
2021-01-01
Abstract
Vincenzo Bruno pubblicò nel 1603 a Napoli il trattato dal titolo Teatro de gl’Inventori di tutte le cose, in cui, forse per la prima volta, la materia enciclopedica si dispone in ordine alfabetico. Alla rinascimentale certezza nel progresso, il dottor fisico Bruno oppone la precarietà della vita umana, dominata tuttavia dall’aspirazione al sapere universale e dalla spasmodica ricerca dell’inventio. La conoscenza è dunque subordinata alla scoperta: il tutto è già visibile sul palcoscenico della Natura, dove l’uomo agisce, sebbene vada «trovato» (invenio) e reso visibile agli altri uomini, qui spesso evocati attraverso l’espediente retorico del Lettore.File | Dimensione | Formato | |
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