L’intento del mio lavoro di ricerca è stato quello di individuare e organizzare entro tipologie coerenti una buona parte dei paesaggi inameni della letteratura latina fino al II sec. d.C. Mancava un esame condotto con sistematicità sulla categoria dell’inameno, opposta alla più indagata amoenitas, e allo stesso modo non esiste uno studio che abbia provato a rendere canonico un determinato usus terminologico (finora diviso tra numerose locuzioni che poco hanno giovato al tentativo di ridefinire la materia) a partire dagli elementi, dai caratteri e dalla funzionalità di singoli quadri paesistici presenti all’interno di opere sia in prosa che in poesia. La mia interpretazione e analisi dei loca inamoena ha dato preminenza all’aspetto lessicale (con un approccio a volte intertestuale), senza rinunciare a uno sguardo antropologico utile a chiarire il rapporto dell’uomo antico con i paesaggi “non addomesticati”, “orridi” o “paurosi”, rapporto che si riverbera nelle descriptiones, determinandone in parte i topoi e i cliché più ricorrenti. Dopo una breve introduzione, il I capitolo si è concentrato sull’esistenza e sulla designazione del “paesaggio” nel mondo greco e romano e sulle ekphraseis, ovvero le rappresentazioni di luoghi e di natura. Nel II capitolo non poteva mancare una trattazione, il più possibile completa ed esaustiva, relativa al locus amoenus, punto di partenza imprescindibile per un discorso sul locus inamoenus, riconosciuto come polo antitetico. Il III capitolo è dedicato alla definizione delle tre tipologie di inameno già individuate da studiosi precedenti (locus horridus, paesaggio dionisiaco e paesaggio eroico), con l’inserzione di passi esemplari che servono a fissarne meglio identità e caratteri costitutivi, mentre nel IV capitolo viene avanzata la proposta di una nuova tipologia di inameno, il locus inhospitalis, che nasce sostanzialmente nell’ambito delle imprese militari condotte dagli eserciti romani in alii orbes (Germania, Oceano, Britannia, etc.) e in luoghi impervi, aspri e selvaggi, come l’alta montagna, le foreste immense, i deserti, le paludi, dove la natura può manifestare la sua violenza e ostilità. Anche il IV capitolo è corredato da una serie di testi che servono a delineare la tipologia e chiarirne i tratti essenziali. I bordi tra i vari tipi di paesaggio inameno possono presentarsi a volte sfocati: evitando l’eccesso di un indiscriminato furor classificatorio, questa ricerca auspica il superamento dell’antica e stantia dicotomia locus amoenus-locus horridus, sicuramente insufficiente, e mira a dare “dignità di categoria” al locus inamoenus, considerato e approfondito nelle sue diverse sfaccettature.

My research project aims at identifying and organizing into coherent typologies most of the “unpleasant” landscapes in Latin literature up to the II century A.D. Locus inamoenus is a fundamentally unexplored category and it constitutes the opposite pole of the famous literary topos of the locus amoenus. The studies that hitherto have dealt with natural landscapes described in negative terms have not provided an overview of the theme and have multiplied terminological references (Dionysiac landscape, locus horridus, locus terribilis, locus horribilis, locus foedus, etc.), without exactly defining the characteristics and the elements of the different loca inamoena. In order to clarify the boundaries between the typologies, a textual analysis of the passages has become necessary. An investigation of the use of lexicon, without ignoring the role of descriptio in the single literary work and the ideas of ancients about “scary” and “uncivilized” landscapes, allows us to assign a ἔκφρασις to one type of landscape rather than another. Furthermore, in Chapter 4 the proposal of a new typology was advanced: it is called “locus inhospitalis” and it is mainly related to the military exploits of the Roman army in “alii orbes”.

Paesaggi inameni della letteratura latina fino al II sec. d.C / Mauro, Rosa. - (2021 Jul 19).

Paesaggi inameni della letteratura latina fino al II sec. d.C.

MAURO, ROSA
2021-07-19

Abstract

L’intento del mio lavoro di ricerca è stato quello di individuare e organizzare entro tipologie coerenti una buona parte dei paesaggi inameni della letteratura latina fino al II sec. d.C. Mancava un esame condotto con sistematicità sulla categoria dell’inameno, opposta alla più indagata amoenitas, e allo stesso modo non esiste uno studio che abbia provato a rendere canonico un determinato usus terminologico (finora diviso tra numerose locuzioni che poco hanno giovato al tentativo di ridefinire la materia) a partire dagli elementi, dai caratteri e dalla funzionalità di singoli quadri paesistici presenti all’interno di opere sia in prosa che in poesia. La mia interpretazione e analisi dei loca inamoena ha dato preminenza all’aspetto lessicale (con un approccio a volte intertestuale), senza rinunciare a uno sguardo antropologico utile a chiarire il rapporto dell’uomo antico con i paesaggi “non addomesticati”, “orridi” o “paurosi”, rapporto che si riverbera nelle descriptiones, determinandone in parte i topoi e i cliché più ricorrenti. Dopo una breve introduzione, il I capitolo si è concentrato sull’esistenza e sulla designazione del “paesaggio” nel mondo greco e romano e sulle ekphraseis, ovvero le rappresentazioni di luoghi e di natura. Nel II capitolo non poteva mancare una trattazione, il più possibile completa ed esaustiva, relativa al locus amoenus, punto di partenza imprescindibile per un discorso sul locus inamoenus, riconosciuto come polo antitetico. Il III capitolo è dedicato alla definizione delle tre tipologie di inameno già individuate da studiosi precedenti (locus horridus, paesaggio dionisiaco e paesaggio eroico), con l’inserzione di passi esemplari che servono a fissarne meglio identità e caratteri costitutivi, mentre nel IV capitolo viene avanzata la proposta di una nuova tipologia di inameno, il locus inhospitalis, che nasce sostanzialmente nell’ambito delle imprese militari condotte dagli eserciti romani in alii orbes (Germania, Oceano, Britannia, etc.) e in luoghi impervi, aspri e selvaggi, come l’alta montagna, le foreste immense, i deserti, le paludi, dove la natura può manifestare la sua violenza e ostilità. Anche il IV capitolo è corredato da una serie di testi che servono a delineare la tipologia e chiarirne i tratti essenziali. I bordi tra i vari tipi di paesaggio inameno possono presentarsi a volte sfocati: evitando l’eccesso di un indiscriminato furor classificatorio, questa ricerca auspica il superamento dell’antica e stantia dicotomia locus amoenus-locus horridus, sicuramente insufficiente, e mira a dare “dignità di categoria” al locus inamoenus, considerato e approfondito nelle sue diverse sfaccettature.
19-lug-2021
My research project aims at identifying and organizing into coherent typologies most of the “unpleasant” landscapes in Latin literature up to the II century A.D. Locus inamoenus is a fundamentally unexplored category and it constitutes the opposite pole of the famous literary topos of the locus amoenus. The studies that hitherto have dealt with natural landscapes described in negative terms have not provided an overview of the theme and have multiplied terminological references (Dionysiac landscape, locus horridus, locus terribilis, locus horribilis, locus foedus, etc.), without exactly defining the characteristics and the elements of the different loca inamoena. In order to clarify the boundaries between the typologies, a textual analysis of the passages has become necessary. An investigation of the use of lexicon, without ignoring the role of descriptio in the single literary work and the ideas of ancients about “scary” and “uncivilized” landscapes, allows us to assign a ἔκφρασις to one type of landscape rather than another. Furthermore, in Chapter 4 the proposal of a new typology was advanced: it is called “locus inhospitalis” and it is mainly related to the military exploits of the Roman army in “alii orbes”.
landscape; nature; locus inamoenus; locus horridus; locus inhospitalis
paesaggio; natura; locus inamoenus; locus horridus; locus inhospitalis
Paesaggi inameni della letteratura latina fino al II sec. d.C / Mauro, Rosa. - (2021 Jul 19).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11563/150127
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