La complessità dei variegati paesaggi italiani, dovuta alle diverse caratteristiche geomorfologiche ha ispirato, nel tempo, le diverse tipologie costruttive tradizionali ancora ampiamente evidenti in più parti d’Italia. Si tratta di costruzioni edificate impiegando materiali autoctoni in grado di assicurare naturalmente elevate prestazioni bioclimatiche ed ecologiche pur rispettando la sincronia delle forme e dei colori del paesaggio. Quasi sempre è il risultato del paziente lavoro degli agricoltori del passato che, con esempi di architettura spontanea, correlavano la capacità creativa con i loro bisogni abitativi: “un viaggio e due servizi” (spietramento dei terreni ed esigenze abitative) affrancandosi da condizionamenti stilistici, rendendosi autonomi rispetto alle tendenze architettoniche contemporanee e successive, nel pieno rispetto di un paesaggio sincrono ed armonico. Da qui l’idea di raccogliere i risultati dei tre convegni in un unico volume in cui si evidenziano le caratteristiche, le peculiarità paesaggistiche del territorio italiano e le opere antropiche compatibili del passato distinte in funzione dei diversi paesaggi e accumunate dalla necessità di tutela da porre in essere mediante strumenti urbanistici attuativi. Il lavoro tende lo sguardo ad una più ampia prospettiva di valorizzazione dell’agro inteso non solo come realtà economico-produttiva, ma anche turisticoricreativa oltre che abitativa. Emanuele Giaccari
Atti dei convegni su paesaggi in pietra Ostuni (BR) 18 ottobre 2019
emanuele giaccari
Supervision
2020-01-01
Abstract
La complessità dei variegati paesaggi italiani, dovuta alle diverse caratteristiche geomorfologiche ha ispirato, nel tempo, le diverse tipologie costruttive tradizionali ancora ampiamente evidenti in più parti d’Italia. Si tratta di costruzioni edificate impiegando materiali autoctoni in grado di assicurare naturalmente elevate prestazioni bioclimatiche ed ecologiche pur rispettando la sincronia delle forme e dei colori del paesaggio. Quasi sempre è il risultato del paziente lavoro degli agricoltori del passato che, con esempi di architettura spontanea, correlavano la capacità creativa con i loro bisogni abitativi: “un viaggio e due servizi” (spietramento dei terreni ed esigenze abitative) affrancandosi da condizionamenti stilistici, rendendosi autonomi rispetto alle tendenze architettoniche contemporanee e successive, nel pieno rispetto di un paesaggio sincrono ed armonico. Da qui l’idea di raccogliere i risultati dei tre convegni in un unico volume in cui si evidenziano le caratteristiche, le peculiarità paesaggistiche del territorio italiano e le opere antropiche compatibili del passato distinte in funzione dei diversi paesaggi e accumunate dalla necessità di tutela da porre in essere mediante strumenti urbanistici attuativi. Il lavoro tende lo sguardo ad una più ampia prospettiva di valorizzazione dell’agro inteso non solo come realtà economico-produttiva, ma anche turisticoricreativa oltre che abitativa. Emanuele GiaccariI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.