Il presente lavoro intende elaborare una riflessione sulle possibilità di ripensare ai territori e ai materiali derivati della Riforma Agraria a ridosso della città di Matera, proponendo politiche e tattiche progettuali alla luce del rinnovato interesse della società sui temi dell’agro-urbanità e del cibo, inteso come marcatore culturale e spaziale, oltre che come dispositivo antropologico in grado di riattivare processi comunitari, di innestare senza difficoltà economie della condivisione nelle città contemporanee. Matera nei secoli ha costruito un rapporto privilegiato con le risorse e l’agricoltura, visibile ancora oggi nelle forme dell’architettura dei Sassi, espressione di quella civiltà contadina che nel tempo con mezzi e soluzioni semplici, ha saputo instaurare un profondo connubio tra urbanità e ruralità. La città è nota per la condizione in cui nel secondo dopoguerra si trovò a diventare vergogna d’Italia prima e laboratorio per l’urbanistica e l’architettura moderna nel processo di sfollamento degli abitanti dai Sassi. Questa vicenda è da collegare alle azioni dislocative per la popolazione che, nelle politiche della Riforma Agraria, si tentò di trasferire nei borghi rurali, dispositivi urbani nella campagna pensati per risolvere e rinnovare la condizione di forte sottosviluppo dei contadini e del settore agricolo del mezzogiorno. Di questa esperienza, che non portò mai ai risultati sperati, oggi rimangono sul territorio agricolo numerosi materiali su cui è possibile ripensare politiche di gestione e tattiche progettuali a partire dall’attenzione che la società e le istituzioni stanno destinando alla tematica della riconnessione tra urbanità e ruralità. Matera, alla luce della proclamazione a Capitale Europea della Cultura per il 2019, ha l’occasione per pensare a nuove dinamiche tra i due ambiti che possano produrre situazioni di miglioramento per il paesaggio agricolo, i borghi rurali, il periurbano e la città, per gli ideali di condivisione e comunità che portano con sé i materiali agro-urbani e il cibo. Partendo dalle tradizioni socioeconomiche del luogo si propone di riformulare i rapporti tra agricoltura, cibo e società nella logica dello sharing moderno, proponendo nuove opportunità per gli spazi rurali, suburbani e urbani fortemente evocative di quello spirito di vicinato che negli ambienti dei Sassi si configurava come il cuore della condivisione e della convivialità.

Riforma agraria e foodscape. Politiche e progetti nel territorio materano

Vittoria Santarsiero
;
2019-01-01

Abstract

Il presente lavoro intende elaborare una riflessione sulle possibilità di ripensare ai territori e ai materiali derivati della Riforma Agraria a ridosso della città di Matera, proponendo politiche e tattiche progettuali alla luce del rinnovato interesse della società sui temi dell’agro-urbanità e del cibo, inteso come marcatore culturale e spaziale, oltre che come dispositivo antropologico in grado di riattivare processi comunitari, di innestare senza difficoltà economie della condivisione nelle città contemporanee. Matera nei secoli ha costruito un rapporto privilegiato con le risorse e l’agricoltura, visibile ancora oggi nelle forme dell’architettura dei Sassi, espressione di quella civiltà contadina che nel tempo con mezzi e soluzioni semplici, ha saputo instaurare un profondo connubio tra urbanità e ruralità. La città è nota per la condizione in cui nel secondo dopoguerra si trovò a diventare vergogna d’Italia prima e laboratorio per l’urbanistica e l’architettura moderna nel processo di sfollamento degli abitanti dai Sassi. Questa vicenda è da collegare alle azioni dislocative per la popolazione che, nelle politiche della Riforma Agraria, si tentò di trasferire nei borghi rurali, dispositivi urbani nella campagna pensati per risolvere e rinnovare la condizione di forte sottosviluppo dei contadini e del settore agricolo del mezzogiorno. Di questa esperienza, che non portò mai ai risultati sperati, oggi rimangono sul territorio agricolo numerosi materiali su cui è possibile ripensare politiche di gestione e tattiche progettuali a partire dall’attenzione che la società e le istituzioni stanno destinando alla tematica della riconnessione tra urbanità e ruralità. Matera, alla luce della proclamazione a Capitale Europea della Cultura per il 2019, ha l’occasione per pensare a nuove dinamiche tra i due ambiti che possano produrre situazioni di miglioramento per il paesaggio agricolo, i borghi rurali, il periurbano e la città, per gli ideali di condivisione e comunità che portano con sé i materiali agro-urbani e il cibo. Partendo dalle tradizioni socioeconomiche del luogo si propone di riformulare i rapporti tra agricoltura, cibo e società nella logica dello sharing moderno, proponendo nuove opportunità per gli spazi rurali, suburbani e urbani fortemente evocative di quello spirito di vicinato che negli ambienti dei Sassi si configurava come il cuore della condivisione e della convivialità.
2019
9788822902696
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