Questi territori della Basilicata hanno subito drammatici eventi di distruzione ed abbandono a fronte di numerosi periodi in cui si è consolidato un rapporto stabile tra archeologia e patrimoni culturali, tra architettura e paesaggio. Ricostituire un pensiero teorico e configurare nuovi approcci al significato che “costruire significa collaborare con la terra”, è oggi sostenibile, e bisogna che diventi un “presidio” insostituibile nel nostro territorio. Condizioni critiche diverse hanno lasciato per periodi lunghi di abbandono e di “disattenzioni tecniche” il patrimonio, tanto da causare gravissimi danni e rendere Craco una città fantasma ed infliggere il drammatico evento della frana nel gennaio 2019 a Pomarico. Il ruolo dei patrimoni culturali e i modi di formazione, rappresentano per noi il territorio fertile di indagine e di costruzione di un pensiero architettonico che si applica in “continua emergenza”. Le città di Pomarico e Craco, due luoghi emblematici, sono diventati i casi studio per alcune riflessioni teoriche e di metodo sulla sperimentazione progettuale. Consideriamo questi “fatti urbani” proprio per la loro conformazione di relitti in abbandono, ancora utili palinsesti per praticare il progetto, dal restauro al riuso, alla rigenerazione nel contesto dell’architettura. Il laboratorio Architettura ed Eredità del Costruito si propone come struttura didattica a carattere operativo, che si basa sulla conoscenza ed elaborazione di progetti di valorizzazione, di tecniche d’intervento, di criteri da adottare nel progetto “costruire nel costruito”, come premesse di bellezza e tutela delle fragilità dei nostri centri storici.
Architettura e patrimoni fragili di antico impianto: i casi studio di Pomarico e Craco.
Antonio Conte
2020-01-01
Abstract
Questi territori della Basilicata hanno subito drammatici eventi di distruzione ed abbandono a fronte di numerosi periodi in cui si è consolidato un rapporto stabile tra archeologia e patrimoni culturali, tra architettura e paesaggio. Ricostituire un pensiero teorico e configurare nuovi approcci al significato che “costruire significa collaborare con la terra”, è oggi sostenibile, e bisogna che diventi un “presidio” insostituibile nel nostro territorio. Condizioni critiche diverse hanno lasciato per periodi lunghi di abbandono e di “disattenzioni tecniche” il patrimonio, tanto da causare gravissimi danni e rendere Craco una città fantasma ed infliggere il drammatico evento della frana nel gennaio 2019 a Pomarico. Il ruolo dei patrimoni culturali e i modi di formazione, rappresentano per noi il territorio fertile di indagine e di costruzione di un pensiero architettonico che si applica in “continua emergenza”. Le città di Pomarico e Craco, due luoghi emblematici, sono diventati i casi studio per alcune riflessioni teoriche e di metodo sulla sperimentazione progettuale. Consideriamo questi “fatti urbani” proprio per la loro conformazione di relitti in abbandono, ancora utili palinsesti per praticare il progetto, dal restauro al riuso, alla rigenerazione nel contesto dell’architettura. Il laboratorio Architettura ed Eredità del Costruito si propone come struttura didattica a carattere operativo, che si basa sulla conoscenza ed elaborazione di progetti di valorizzazione, di tecniche d’intervento, di criteri da adottare nel progetto “costruire nel costruito”, come premesse di bellezza e tutela delle fragilità dei nostri centri storici.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
BORGHI19_TOPIC1_PAPER_ANTONIO_CONTE.pdf
solo utenti autorizzati
Descrizione: Pdf articolo pre print
Tipologia:
Documento in Pre-print
Licenza:
Creative commons
Dimensione
1.54 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.54 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.