Gli spazi in cui si definisce fin dall’antichità l’intervento dell’uomo sul regime delle acque si articolano in diversi ambiti funzionali: del tutto peculiari appaiono le forme di raccolta, conservazione e distribuzione delle risorse idriche meteoriche in ecosistemi urbani particolari come quelli di ambito rupestre. Nel territorio materano, e in generale in situazioni geomorfologiche affini, i siti rupestri subiscono nella diacronia trasformazioni insediative che definiscono nel tempo strutture urbanistiche più o meno complesse, con abitazioni in grotta articolate e multifunzionali, ambienti per gli animali, strutture produttive e luoghi di culto. A ciò si aggiungono sistemi di irregimentazione delle acque fluenti, strutture pubbliche di stoccaggio di derrate alimentari e di acqua, orti, giardini, strade, viottoli, terrazzamenti: tale fisionomia costituirà un marker topografico evidente nell’insediamento rupestre di età medievale. Nell’ambito del più vasto Progetto CHORA – Laboratori di Archeologia in Basilicata, diretto dalla Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera (DiCEM Unibas), è stato affrontato il tema dell’insediamento rupestre all’interno del Progetto DARHEM, considerando, tra gli altri aspetti, anche quello dei sistemi di raccolta e utilizzo della risorsa idrica e della “forma” che tali sistemi hanno lasciato nel paesaggio materano di età medievale.
Progetto Darhem - Digital Atlas of Rupestrian Heritage of Matera. La forma dell’acqua nei contesti rupestri
Francesca Sogliani
2020-01-01
Abstract
Gli spazi in cui si definisce fin dall’antichità l’intervento dell’uomo sul regime delle acque si articolano in diversi ambiti funzionali: del tutto peculiari appaiono le forme di raccolta, conservazione e distribuzione delle risorse idriche meteoriche in ecosistemi urbani particolari come quelli di ambito rupestre. Nel territorio materano, e in generale in situazioni geomorfologiche affini, i siti rupestri subiscono nella diacronia trasformazioni insediative che definiscono nel tempo strutture urbanistiche più o meno complesse, con abitazioni in grotta articolate e multifunzionali, ambienti per gli animali, strutture produttive e luoghi di culto. A ciò si aggiungono sistemi di irregimentazione delle acque fluenti, strutture pubbliche di stoccaggio di derrate alimentari e di acqua, orti, giardini, strade, viottoli, terrazzamenti: tale fisionomia costituirà un marker topografico evidente nell’insediamento rupestre di età medievale. Nell’ambito del più vasto Progetto CHORA – Laboratori di Archeologia in Basilicata, diretto dalla Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera (DiCEM Unibas), è stato affrontato il tema dell’insediamento rupestre all’interno del Progetto DARHEM, considerando, tra gli altri aspetti, anche quello dei sistemi di raccolta e utilizzo della risorsa idrica e della “forma” che tali sistemi hanno lasciato nel paesaggio materano di età medievale.File | Dimensione | Formato | |
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