Predestinato dal padre a un Nemico diabolico, Liombruno viene salvato da un’aquila-fata che lo trasporta nel suo mondo e lo sposa, sebbene non riesca a fargli dimenticare le sue origini. Infatti, morso dalla nostalgia, il giovane convince la fata-moglie a lasciarlo tornare nel mondo degli uomini, da dove il ritorno al regno della fata sarà avventuroso e complesso. La fiaba narrata da Italo Calvino nelle sue Fiabe italiane (1956) proviene dalle Novelline popolari italiane edite nel 1875 da Domenico Comparetti ed è stata raccolta dalla viva voce del popolo a Spinoso da Raffaele Bonari nella provincia di Potenza. La trama della fiaba, i nomi dei protagonisti e le ambientazioni fantastiche coincidono con una storia tradita da un cantare del Trecento, Liombruno appunto, che ha avuto una tradizione manoscritta e a stampa fortunata e continua (Historia di Liombruno; Bellissima istoria di Liombruno). Oltre che sulle varianti tra la fonte calviniana, le altre tradizioni favolistiche e il cantare, si riflette sulla costante diffusione della fiaba in Italia, dati da un lato il divario geografico e dall’altro la distanza temporale (XIV e XIX secolo) tra il cantare in versi e il narratore orale da cui riprende la fiaba prima Comparetti, poi Calvino.
Il "Liombruno" di Calvino tra fonti orali e scritte
Imbriani Maria Teresa
2020-01-01
Abstract
Predestinato dal padre a un Nemico diabolico, Liombruno viene salvato da un’aquila-fata che lo trasporta nel suo mondo e lo sposa, sebbene non riesca a fargli dimenticare le sue origini. Infatti, morso dalla nostalgia, il giovane convince la fata-moglie a lasciarlo tornare nel mondo degli uomini, da dove il ritorno al regno della fata sarà avventuroso e complesso. La fiaba narrata da Italo Calvino nelle sue Fiabe italiane (1956) proviene dalle Novelline popolari italiane edite nel 1875 da Domenico Comparetti ed è stata raccolta dalla viva voce del popolo a Spinoso da Raffaele Bonari nella provincia di Potenza. La trama della fiaba, i nomi dei protagonisti e le ambientazioni fantastiche coincidono con una storia tradita da un cantare del Trecento, Liombruno appunto, che ha avuto una tradizione manoscritta e a stampa fortunata e continua (Historia di Liombruno; Bellissima istoria di Liombruno). Oltre che sulle varianti tra la fonte calviniana, le altre tradizioni favolistiche e il cantare, si riflette sulla costante diffusione della fiaba in Italia, dati da un lato il divario geografico e dall’altro la distanza temporale (XIV e XIX secolo) tra il cantare in versi e il narratore orale da cui riprende la fiaba prima Comparetti, poi Calvino.File | Dimensione | Formato | |
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