Il presente lavoro tenta di indagare, alla luce della complessità della pedagogia come sapere centrale nella contemporaneità, il ruolo della scuola nei processi di democratizzazione, focalizzando l’attenzione sul significato della didattica digitale come “saggezza” strumentale inclusiva per un eventuale sviluppo sociale della democrazia. Le motivazioni che mi hanno spinto ad approfondire tale tema hanno una duplice natura: da un lato la convinzione di fondo che è di grande interesse promuovere, anche alla luce della recente normativa sia italiana che europea, un’idea di scuola in grado di utilizzare le nuove opportunità di apprendimento attraverso il digitale, dall’altro la necessità di formare studenti, insegnanti e genitori nella scuola dell’autonomia ad un uso responsabile e critico della Rete al fine di coglierne le opportunità limitandone il più possibile i rischi e promuovendo il concetto di cittadinanza inclusiva e digitale. L’obiettivo del lavoro è quello di fornire una panoramica sull’utilizzo delle strumentazioni digitali presenti nelle classi a seguito degli ingenti investimenti effettuati attraverso il Piano Nazionale Scuola Digitale e, contestualmente, offrire riflessioni per una organica integrazione di analogico e digitale, al fine di utilizzare una didattica più vicina alle nuove generazioni che sia in grado di valorizzare le potenzialità di ciascun studente e, altresì, di promuovere, a partire dalla competenza digitale intesa come competenza di base, princìpi di cittadinanza digitale. Per l’approfondimento di questa tematica ho ritenuto opportuno ricreare un quadro teorico di riferimento, all’interno del quale collocare un’idea progettuale.Per questo il volume è stato suddiviso in due parti. Nella prima parte (I e II capitolo) ho focalizzato l’attenzione sull’attuale momento storico e, quindi, sulla società della conoscenza puntando l’attenzione sulle principali norme della Commissione Europea che, in buona sostanza, puntano attraverso percorsi di lifelong learning, ad un miglioramento della qualità della vita da parte dei cittadini dell’Unione. In tale prospettiva emergono costantemente i concetti di educazione e formazione che diventano le categorie fondamentali per costruire le basi affinché il cittadino del domani possa, attraverso l’acquisizione delle competenze, esercitare i propri diritti. Attraverso questa panoramica ho ritenuto opportuno focalizzare l’attenzione su come il digitale stia diventando uno dei temi fondamentali del dibattito culturale contemporaneo, specialmente nell’ambito delle questioni educative. Il nostro tempo, infatti, è segnato da una generazione di giovani che si sta formando con i computer, i videogiochi, i telefonini, internet ed è caratterizzato da cambiamenti essenziali nel modo di vedere e di vivere il mondo, di comunicare e di apprendere. Per dare una risposta a tali cambiamenti è necessaria una scuola disposta a stare al passo con i tempi, capace di confrontarsi con la società e di rinnovarsi mantenendo la sua autonomia, favorendo una formazione flessibile e adattabile alle varie situazioni e rispondendo con soluzioni sinergiche ed incisive ai modelli diseducativi, al fine di riattivare la creatività e la criticità di pensiero. Il tema dei nativi digitali e il conseguente ripensamento della scuola anticipa il contenuto della ricerca che occupa il secondo capitolo e si propone di indagare, da un punto di vista pedagogico/didattico e secondo un approccio di tipo qualitativo, l’incidenza della didattica digitale nel progressivo sviluppo sociale della democrazia, nell’inclusione degli studenti. Le premesse da cui sono partito per l’ideazione della ricerca sono state determinate da indicazioni normative e didattiche e nello specifico: come previsto dalla Legge 107/2015 di riforma del sistema dell’Istruzione all’art. 1 comma 56, il MIUR, con D.M. n. 851 del 27/10/2015, ha adottato il Piano Nazionale Scuola Digitale. Non si tratta solo di una dichiarazione di intenti, ma di una vera e propria strategia complessiva di innovazione della scuola, come pilastro fondamentale del disegno riformatore delineato dalla legge. È, questa, un’opportunità di innovare la scuola, adeguando non solo le strutture e le dotazioni tecnologiche a disposizione degli insegnanti e dell’organizzazione ma, soprattutto, le metodologie didattiche e le strategie usate con gli alunni in classe. Partendo dalla complessità dell’evento educativo, il modello di ricerca risulta essere un processo articolato e complesso, perché articolato e complesso è il soggetto in formazione. Per tale ragione, ho ritenuto opportuno svolgere le mie attività di ricerca in ambito scolastico facendo riferimento, in prima istanza alla metodologia dell’osservazione partecipante (per assolvere alla fase esplorativa) e in un secondo momento alla metodologia della Design Based Research (per assolvere alla fase trasformativa). Il complessivo intervento educativo è stato, poi, valutato attraverso la somministrazione di interviste di gruppo e Focus Group. Nella seconda parte (III e IV capitolo), partendo dal ruolo della didattica digitale in relazione alla disabilità, ho cercato di approfondire tale rapporto all’interno della scuola inclusiva dell’autonomia. A partire, dai riferimenti normativi più recenti, dal rapporto tra inclusione e didattica digitale, ho cercato di sviluppare la necessità di utilizzare le nuove tecnologie per attuare quella sinergia vincente per la scuola di tutti e di ciascuno. All’interno dell’odierna società dell’informazione e della conoscenza, gli studenti con disabilità e bisogni educativi speciali sono tra i gruppi che con maggiore probabilità incontreranno ostacoli nell’accesso e nell’utilizzo delle nuove tecnologie. L’obiettivo fondamentale dell’utilizzo delle nuove tecnologie nel settore dell’istruzione per alunni con disabilità e bisogni speciali è quello di promuovere l’equità nelle opportunità educative, l’uso delle nuove tecnologie non fine a sé stesso, ma mezzo per sostenere le opportunità di apprendimento di tutti gli individui. Inoltre, partendo dall’Index come strumento di progettazione e monitoraggio per l’inclusione a scuola, ho cercato di valorizzare l’apporto delle tecnologie digitali per l’apprendimento nel percorso di Progettazione Universale. L’Index, insieme alle nuove tecnologie, è un modo per migliorare l’ambiente scolastico sulla base dei valori inclusivi. Non è solo una possibile alternativa per migliorare le acquisizioni sul piano scolastico, ma anche un metodo perché ciò avvenga attraverso la costruzione di relazioni cooperative e il miglioramento dell’ambiente di insegnamento e apprendimento. L’Index è uno strumento indispensabile per sostenere lo sviluppo inclusivo delle scuole, in quanto pone l’interesse sui valori e sulle condizioni dell’insegnamento e dell’apprendimento. Sostiene una visione dell’apprendimento in cui le bambine e i bambini, le allieve e gli allievi siano intensamente coinvolti, integrando la loro propria esperienza con ciò che viene insegnato. È un documento che identifica ciò che l’inclusione significa in tutti gli aspetti e gli spazi della scuola. In questo percorso di costruzione di competenze, la competenza digitale diventa competenza di base e assume un ruolo fondamentale per la costruzione di una cittadinanza attiva e inclusiva in cui la scuola, cosciente dei rischi e delle opportunità della rete, attraverso un nuovo patto di corresponsabilità educativa, pone le basi per una società realmente inclusiva e democratica. Nel quarto e conclusivo capitolo ho tentato di chiarire il senso e le prospettive di una didattica digitale che si lega alle questioni della cittadinanza digitale. Questo tentativo è stato svolto all’interno della scuola dell’autonomia con le sue caratteristiche specifiche e, soprattutto, rivedendo il rapporto tra il dirigente scolastico e i docenti, uno dei nodi centrali della ricerca educativa contemporanea. Nella parte conclusiva, quindi, tenendo presente le questioni del nuovo paradigma formativo a distanza che le drammatiche situazioni epidemiche emergenziali hanno determinato e stanno influenzando, ho cercato di ipotizzare un possibile modello formativo della scuola digitale che possa diventare un patrimonio irrinunciabile di cittadinanza per progettare la scuola dei prossimi anni.

Didattica digitale e inclusione nella scuola dell’autonomia

FABIANO
2020-01-01

Abstract

Il presente lavoro tenta di indagare, alla luce della complessità della pedagogia come sapere centrale nella contemporaneità, il ruolo della scuola nei processi di democratizzazione, focalizzando l’attenzione sul significato della didattica digitale come “saggezza” strumentale inclusiva per un eventuale sviluppo sociale della democrazia. Le motivazioni che mi hanno spinto ad approfondire tale tema hanno una duplice natura: da un lato la convinzione di fondo che è di grande interesse promuovere, anche alla luce della recente normativa sia italiana che europea, un’idea di scuola in grado di utilizzare le nuove opportunità di apprendimento attraverso il digitale, dall’altro la necessità di formare studenti, insegnanti e genitori nella scuola dell’autonomia ad un uso responsabile e critico della Rete al fine di coglierne le opportunità limitandone il più possibile i rischi e promuovendo il concetto di cittadinanza inclusiva e digitale. L’obiettivo del lavoro è quello di fornire una panoramica sull’utilizzo delle strumentazioni digitali presenti nelle classi a seguito degli ingenti investimenti effettuati attraverso il Piano Nazionale Scuola Digitale e, contestualmente, offrire riflessioni per una organica integrazione di analogico e digitale, al fine di utilizzare una didattica più vicina alle nuove generazioni che sia in grado di valorizzare le potenzialità di ciascun studente e, altresì, di promuovere, a partire dalla competenza digitale intesa come competenza di base, princìpi di cittadinanza digitale. Per l’approfondimento di questa tematica ho ritenuto opportuno ricreare un quadro teorico di riferimento, all’interno del quale collocare un’idea progettuale.Per questo il volume è stato suddiviso in due parti. Nella prima parte (I e II capitolo) ho focalizzato l’attenzione sull’attuale momento storico e, quindi, sulla società della conoscenza puntando l’attenzione sulle principali norme della Commissione Europea che, in buona sostanza, puntano attraverso percorsi di lifelong learning, ad un miglioramento della qualità della vita da parte dei cittadini dell’Unione. In tale prospettiva emergono costantemente i concetti di educazione e formazione che diventano le categorie fondamentali per costruire le basi affinché il cittadino del domani possa, attraverso l’acquisizione delle competenze, esercitare i propri diritti. Attraverso questa panoramica ho ritenuto opportuno focalizzare l’attenzione su come il digitale stia diventando uno dei temi fondamentali del dibattito culturale contemporaneo, specialmente nell’ambito delle questioni educative. Il nostro tempo, infatti, è segnato da una generazione di giovani che si sta formando con i computer, i videogiochi, i telefonini, internet ed è caratterizzato da cambiamenti essenziali nel modo di vedere e di vivere il mondo, di comunicare e di apprendere. Per dare una risposta a tali cambiamenti è necessaria una scuola disposta a stare al passo con i tempi, capace di confrontarsi con la società e di rinnovarsi mantenendo la sua autonomia, favorendo una formazione flessibile e adattabile alle varie situazioni e rispondendo con soluzioni sinergiche ed incisive ai modelli diseducativi, al fine di riattivare la creatività e la criticità di pensiero. Il tema dei nativi digitali e il conseguente ripensamento della scuola anticipa il contenuto della ricerca che occupa il secondo capitolo e si propone di indagare, da un punto di vista pedagogico/didattico e secondo un approccio di tipo qualitativo, l’incidenza della didattica digitale nel progressivo sviluppo sociale della democrazia, nell’inclusione degli studenti. Le premesse da cui sono partito per l’ideazione della ricerca sono state determinate da indicazioni normative e didattiche e nello specifico: come previsto dalla Legge 107/2015 di riforma del sistema dell’Istruzione all’art. 1 comma 56, il MIUR, con D.M. n. 851 del 27/10/2015, ha adottato il Piano Nazionale Scuola Digitale. Non si tratta solo di una dichiarazione di intenti, ma di una vera e propria strategia complessiva di innovazione della scuola, come pilastro fondamentale del disegno riformatore delineato dalla legge. È, questa, un’opportunità di innovare la scuola, adeguando non solo le strutture e le dotazioni tecnologiche a disposizione degli insegnanti e dell’organizzazione ma, soprattutto, le metodologie didattiche e le strategie usate con gli alunni in classe. Partendo dalla complessità dell’evento educativo, il modello di ricerca risulta essere un processo articolato e complesso, perché articolato e complesso è il soggetto in formazione. Per tale ragione, ho ritenuto opportuno svolgere le mie attività di ricerca in ambito scolastico facendo riferimento, in prima istanza alla metodologia dell’osservazione partecipante (per assolvere alla fase esplorativa) e in un secondo momento alla metodologia della Design Based Research (per assolvere alla fase trasformativa). Il complessivo intervento educativo è stato, poi, valutato attraverso la somministrazione di interviste di gruppo e Focus Group. Nella seconda parte (III e IV capitolo), partendo dal ruolo della didattica digitale in relazione alla disabilità, ho cercato di approfondire tale rapporto all’interno della scuola inclusiva dell’autonomia. A partire, dai riferimenti normativi più recenti, dal rapporto tra inclusione e didattica digitale, ho cercato di sviluppare la necessità di utilizzare le nuove tecnologie per attuare quella sinergia vincente per la scuola di tutti e di ciascuno. All’interno dell’odierna società dell’informazione e della conoscenza, gli studenti con disabilità e bisogni educativi speciali sono tra i gruppi che con maggiore probabilità incontreranno ostacoli nell’accesso e nell’utilizzo delle nuove tecnologie. L’obiettivo fondamentale dell’utilizzo delle nuove tecnologie nel settore dell’istruzione per alunni con disabilità e bisogni speciali è quello di promuovere l’equità nelle opportunità educative, l’uso delle nuove tecnologie non fine a sé stesso, ma mezzo per sostenere le opportunità di apprendimento di tutti gli individui. Inoltre, partendo dall’Index come strumento di progettazione e monitoraggio per l’inclusione a scuola, ho cercato di valorizzare l’apporto delle tecnologie digitali per l’apprendimento nel percorso di Progettazione Universale. L’Index, insieme alle nuove tecnologie, è un modo per migliorare l’ambiente scolastico sulla base dei valori inclusivi. Non è solo una possibile alternativa per migliorare le acquisizioni sul piano scolastico, ma anche un metodo perché ciò avvenga attraverso la costruzione di relazioni cooperative e il miglioramento dell’ambiente di insegnamento e apprendimento. L’Index è uno strumento indispensabile per sostenere lo sviluppo inclusivo delle scuole, in quanto pone l’interesse sui valori e sulle condizioni dell’insegnamento e dell’apprendimento. Sostiene una visione dell’apprendimento in cui le bambine e i bambini, le allieve e gli allievi siano intensamente coinvolti, integrando la loro propria esperienza con ciò che viene insegnato. È un documento che identifica ciò che l’inclusione significa in tutti gli aspetti e gli spazi della scuola. In questo percorso di costruzione di competenze, la competenza digitale diventa competenza di base e assume un ruolo fondamentale per la costruzione di una cittadinanza attiva e inclusiva in cui la scuola, cosciente dei rischi e delle opportunità della rete, attraverso un nuovo patto di corresponsabilità educativa, pone le basi per una società realmente inclusiva e democratica. Nel quarto e conclusivo capitolo ho tentato di chiarire il senso e le prospettive di una didattica digitale che si lega alle questioni della cittadinanza digitale. Questo tentativo è stato svolto all’interno della scuola dell’autonomia con le sue caratteristiche specifiche e, soprattutto, rivedendo il rapporto tra il dirigente scolastico e i docenti, uno dei nodi centrali della ricerca educativa contemporanea. Nella parte conclusiva, quindi, tenendo presente le questioni del nuovo paradigma formativo a distanza che le drammatiche situazioni epidemiche emergenziali hanno determinato e stanno influenzando, ho cercato di ipotizzare un possibile modello formativo della scuola digitale che possa diventare un patrimonio irrinunciabile di cittadinanza per progettare la scuola dei prossimi anni.
2020
9788867095186
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Didattica Digitale e Inclusione_2020.pdf

accesso aperto

Tipologia: Pdf editoriale
Licenza: DRM non definito
Dimensione 653.11 kB
Formato Adobe PDF
653.11 kB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11563/143485
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact