Il principale obiettivo del presente studio è stato quello di compiere una prima indagine sulla ricezione e sugli sviluppi del Liberty in Basilicata tra la fine del XIX e i primi decenni del XX secolo, operazione questa che ad oggi, a differenza di quanto accaduto a partire dagli anni Sessanta per altre realtà italiane, non è mai stata condotta in maniera organica e sufficientemente approfondita. Assumendo dunque quale presupposto teorico di base l’esigenza di riconsiderare, per la prima volta in Basilicata, una rilettura del fenomeno Liberty, al fine di perseguire tale obiettivo la ricerca si è sviluppata lungo i due filoni di indagine che hanno restituito le maggiori testimonianze dell’influenza di questo stile internazionale in Basilicata: l’illustrazione e la grafica da un lato, la decorazione applicata all’architettura e l’arredamento d’interni dall’altro, a conferma peraltro della misura in cui il Liberty italiano – che non è stato scuola né corrente – sia da ritenersi un fenomeno stilistico tipicamente e ‘geneticamente’ legato alle arti applicate, che ne hanno appunto consentito la diffusione tanto nei centri più all’avanguardia, quanto nelle periferie. Partendo dalla prima ricezione sul territorio lucano del vocabolario figurativo Art Nouveau tra fine Ottocento e inizi Novecento, lo scandaglio sistematico della grafica e delle arti applicate ha quindi mirato a colmare la carenza di specifici studi su un fenomeno non irrilevante ma dai confini ancora indistinti, aspirando a contribuire a formare un’immagine più articolata del Liberty. Il progetto di ricerca, riallacciandosi a quanto è già stato compiuto in tale direzione per altri contesti, ha mirato altresì a colmare, in particolare per quanto riguarda la Basilicata, alcune delle lacune critiche che ancora gravano su una effettiva rivalutazione della sfera delle arti applicate. Per quanto riguarda l’ambito della grafica, l’attenzione è stata in primo luogo rivolta alle opere di illustratori già parzialmente noti agli studi (Guido Spera, Ercole Bianchi, Andrea Petroni), per poi includere, per dovere di completezza, anche gli interventi di personalità non meglio individuate. Il principale artista sul quale si è incentrata la ricerca – nonché il meglio documentato – è Guido Spera (1886-1956), alias Giesse. Durante il percorso dottorale è stata studiata la sua produzione grafica e illustrativa, tanto attraverso l’esame delle riviste locali con cui ha collaborato, quanto tramite lo studio dell’archivio privato degli eredi, in cui sono conservati numerosi e interessanti esemplari di progetti decorativi e schizzi inediti. La seconda parte del progetto ha invece riguardato le arti applicate all’architettura, ovvero la decorazione architettonica e la produzione di mobilia d’arte e oggetti artigianali di pregio. Lo scopo della ricerca su questo fronte è stato quello di dimostrare che il gusto Liberty si è affermato in Basilicata, come altrove, anche – se non principalmente – per il tramite del linguaggio architettonico e degli oggetti d’uso. Il punto di partenza è stato lo studio di alcuni edifici situati nei tre comuni lucani di Maratea, Matera e Melfi, prescelti in quanto presentano i caratteri tipici della diffusione ‘provinciale’ del nuovo gusto, vale a dire una combinazione di stile floreale e ibridismi eclettici all’insegna di un decorativismo a tratti sfrenato, che sembra influenzato dal Coppedè, dallo stile neo-gotico e dal Liberty pugliese. La ricerca, su questo fronte, si è pertanto concentrata sull’analisi delle vicende edilizie, delle decorazioni architettoniche e – laddove presenti – dei complementi d’arredo, nonché sul reperimento di notizie riguardanti i committenti delle opere, gli architetti, i decoratori e gli artigiani coinvolti nella realizzazione delle stesse. Le ricerche parallelamente condotte sul fronte della grafica e su quello della decorazione architettonica hanno permesso di evidenziare paragoni spesso stringenti tra queste due forme di espressione artistica, confermando che, nella diffusione e affermazione del Liberty in regione, esse hanno rivestito un ruolo di primaria importanza. Attraverso i risultati cui si è pervenuti – che hanno in larga parte confermato i presupposti preliminari – è stato dunque possibile ricostruire una prima panoramica della produzione artistica di gusto Liberty in Basilicata e arrivare a concludere che anche in questa regione, a dispetto delle oggettive difficoltà conseguenti all’isolamento geografico, all’esiguità delle scuole d’arte, alla debolezza economica dell’artigianato locale e alla coesistenza di linguaggi dalle caratteristiche spesso molto divergenti, uno stile europeo ha fatto la sua comparsa e si è diffuso, seppure in modo disomogeneo, lasciando la sua impronta sul territorio e sul gusto locali.
The main aim of this study was to carry out a first investigation on the reception and developments of Liberty in Basilicata between the end of the 19th and the first decades of the 20th century, an operation which today has never been conducted in an organic and sufficiently thorough way. In order to pursue this objective – and aspiring to contribute to form a more articulated image of Liberty and applied arts – the research has developed along two lines of investigation: illustration and graphics on the one hand, architectural decoration and interior furnishings on the other. Concerning the illustration field, the main artist on which the research was focused – as well as the best documented – is Guido Spera (1886-1956), also known as Giesse. His graphic and illustrative production was studied through the examination of the local magazines with which he collaborated and through the study of the private archive of his heirs. The second part of the project concerned the arts applied to architecture, i.e. architectural decoration and the production of fine art furniture and handicrafts. The purpose of the research on this front was to demonstrate that the Liberty taste has established itself in Basilicata, as elsewhere, even through the medium of architectural and design language. The starting point was the study of some buildings located in Maratea, Melfi and Matera, that present the typical characteristics of the ‘provincial’ diffusion of the new taste, such as a combination of floral style and eclectic hybridisms. The parallel research carried out on graphics and architectural decoration have allowed to highlight stringent comparisons between these two forms of artistic expression, confirming that they have played a key role in the diffusion and affirmation of Liberty in the region. Through the results that have been reached - which have largely confirmed the preliminary assumptions - it was therefore possible to reconstruct a first overview of the artistic production of Liberty style in Basilicata.
Il Liberty in Basilicata. Indagine sulle arti applicate e l’architettura / Trippetta, Tiziana. - (2019 Mar 12).
Il Liberty in Basilicata. Indagine sulle arti applicate e l’architettura.
TRIPPETTA, TIZIANA
2019-03-12
Abstract
Il principale obiettivo del presente studio è stato quello di compiere una prima indagine sulla ricezione e sugli sviluppi del Liberty in Basilicata tra la fine del XIX e i primi decenni del XX secolo, operazione questa che ad oggi, a differenza di quanto accaduto a partire dagli anni Sessanta per altre realtà italiane, non è mai stata condotta in maniera organica e sufficientemente approfondita. Assumendo dunque quale presupposto teorico di base l’esigenza di riconsiderare, per la prima volta in Basilicata, una rilettura del fenomeno Liberty, al fine di perseguire tale obiettivo la ricerca si è sviluppata lungo i due filoni di indagine che hanno restituito le maggiori testimonianze dell’influenza di questo stile internazionale in Basilicata: l’illustrazione e la grafica da un lato, la decorazione applicata all’architettura e l’arredamento d’interni dall’altro, a conferma peraltro della misura in cui il Liberty italiano – che non è stato scuola né corrente – sia da ritenersi un fenomeno stilistico tipicamente e ‘geneticamente’ legato alle arti applicate, che ne hanno appunto consentito la diffusione tanto nei centri più all’avanguardia, quanto nelle periferie. Partendo dalla prima ricezione sul territorio lucano del vocabolario figurativo Art Nouveau tra fine Ottocento e inizi Novecento, lo scandaglio sistematico della grafica e delle arti applicate ha quindi mirato a colmare la carenza di specifici studi su un fenomeno non irrilevante ma dai confini ancora indistinti, aspirando a contribuire a formare un’immagine più articolata del Liberty. Il progetto di ricerca, riallacciandosi a quanto è già stato compiuto in tale direzione per altri contesti, ha mirato altresì a colmare, in particolare per quanto riguarda la Basilicata, alcune delle lacune critiche che ancora gravano su una effettiva rivalutazione della sfera delle arti applicate. Per quanto riguarda l’ambito della grafica, l’attenzione è stata in primo luogo rivolta alle opere di illustratori già parzialmente noti agli studi (Guido Spera, Ercole Bianchi, Andrea Petroni), per poi includere, per dovere di completezza, anche gli interventi di personalità non meglio individuate. Il principale artista sul quale si è incentrata la ricerca – nonché il meglio documentato – è Guido Spera (1886-1956), alias Giesse. Durante il percorso dottorale è stata studiata la sua produzione grafica e illustrativa, tanto attraverso l’esame delle riviste locali con cui ha collaborato, quanto tramite lo studio dell’archivio privato degli eredi, in cui sono conservati numerosi e interessanti esemplari di progetti decorativi e schizzi inediti. La seconda parte del progetto ha invece riguardato le arti applicate all’architettura, ovvero la decorazione architettonica e la produzione di mobilia d’arte e oggetti artigianali di pregio. Lo scopo della ricerca su questo fronte è stato quello di dimostrare che il gusto Liberty si è affermato in Basilicata, come altrove, anche – se non principalmente – per il tramite del linguaggio architettonico e degli oggetti d’uso. Il punto di partenza è stato lo studio di alcuni edifici situati nei tre comuni lucani di Maratea, Matera e Melfi, prescelti in quanto presentano i caratteri tipici della diffusione ‘provinciale’ del nuovo gusto, vale a dire una combinazione di stile floreale e ibridismi eclettici all’insegna di un decorativismo a tratti sfrenato, che sembra influenzato dal Coppedè, dallo stile neo-gotico e dal Liberty pugliese. La ricerca, su questo fronte, si è pertanto concentrata sull’analisi delle vicende edilizie, delle decorazioni architettoniche e – laddove presenti – dei complementi d’arredo, nonché sul reperimento di notizie riguardanti i committenti delle opere, gli architetti, i decoratori e gli artigiani coinvolti nella realizzazione delle stesse. Le ricerche parallelamente condotte sul fronte della grafica e su quello della decorazione architettonica hanno permesso di evidenziare paragoni spesso stringenti tra queste due forme di espressione artistica, confermando che, nella diffusione e affermazione del Liberty in regione, esse hanno rivestito un ruolo di primaria importanza. Attraverso i risultati cui si è pervenuti – che hanno in larga parte confermato i presupposti preliminari – è stato dunque possibile ricostruire una prima panoramica della produzione artistica di gusto Liberty in Basilicata e arrivare a concludere che anche in questa regione, a dispetto delle oggettive difficoltà conseguenti all’isolamento geografico, all’esiguità delle scuole d’arte, alla debolezza economica dell’artigianato locale e alla coesistenza di linguaggi dalle caratteristiche spesso molto divergenti, uno stile europeo ha fatto la sua comparsa e si è diffuso, seppure in modo disomogeneo, lasciando la sua impronta sul territorio e sul gusto locali.File | Dimensione | Formato | |
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