Liberare l’uomo dal bisogno fisiologico di dormire e, dunque, rendere l’insonnia efficiente è un obiettivo oggi variamente perseguito da numerose sperimentazioni di tecniche ‘antisonno’. Un soggetto che non dorme è un soggetto potenzialmente in grado di produrre a un ritmo incessante, quindi perfettamente rispondente all’egemone modello capitalistico vigente. 24/7 (24 ore su 24, 7 giorni su 7) – per rievocare gli studi di Jonathan Crary − costituisce la formalizzazione numerica di una “infrastruttura” ormai divenuta globale, in cui regna un tempo immobile, un tempo, cioè, che non conosce la tregua del ‘limite orario’. La produttività illimitata del soggetto che opera all’interno di questa infrastruttura è resa possibile dalla infiltrazione sempre più “organica” delle ICT, che, potenziando le possibilità di azione del soggetto aumentandone la memoria e le connessioni, esternalizzano i suoi contenuti psichici, attuando una autentica proletarizzazione della psiche stessa. La psiche proletarizzata è così aggredita dalle nuove psicotecnologie che la misurano, la quantificano, la controllano e la manipolano, imponendo un regime di “governamentalità algoritmica”. All’interno di questo contesto, però, è possibile pensare a un utilizzo “farmacologico”, appunto, della tecnologia che sia in grado di convertire le assoggettanti psicotecnologie in nootecnologie.
Una farmacologia positiva per una psiche proletarizzata
ALESSIA ARANEO
2019-01-01
Abstract
Liberare l’uomo dal bisogno fisiologico di dormire e, dunque, rendere l’insonnia efficiente è un obiettivo oggi variamente perseguito da numerose sperimentazioni di tecniche ‘antisonno’. Un soggetto che non dorme è un soggetto potenzialmente in grado di produrre a un ritmo incessante, quindi perfettamente rispondente all’egemone modello capitalistico vigente. 24/7 (24 ore su 24, 7 giorni su 7) – per rievocare gli studi di Jonathan Crary − costituisce la formalizzazione numerica di una “infrastruttura” ormai divenuta globale, in cui regna un tempo immobile, un tempo, cioè, che non conosce la tregua del ‘limite orario’. La produttività illimitata del soggetto che opera all’interno di questa infrastruttura è resa possibile dalla infiltrazione sempre più “organica” delle ICT, che, potenziando le possibilità di azione del soggetto aumentandone la memoria e le connessioni, esternalizzano i suoi contenuti psichici, attuando una autentica proletarizzazione della psiche stessa. La psiche proletarizzata è così aggredita dalle nuove psicotecnologie che la misurano, la quantificano, la controllano e la manipolano, imponendo un regime di “governamentalità algoritmica”. All’interno di questo contesto, però, è possibile pensare a un utilizzo “farmacologico”, appunto, della tecnologia che sia in grado di convertire le assoggettanti psicotecnologie in nootecnologie.File | Dimensione | Formato | |
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