In questo saggio analizzo le pratiche della valorizzazione del patrimonio architettonico di Damasco come atti culturali significativi, attraverso i quali gli attori coinvolti costituiscono un’arena di confronto e discussione sulla produzione di un “luogo della memoria” (Nora 2006, Halbwachs 1996, Boyer 1994, Paolucci 2007) chiamato “Città antica”. Come cerco di dimostrare, questo processo non è privo di contestazioni: l’analisi etnografica dimostra che dall’interazione dei gruppi attivi nell’arena della valorizzazione del patrimonio emergono rappresentazioni e pratiche dello spazio, influenzate da idee locali e globali, che danno luogo a forme di memoria diverse e sfaccettate, spesso in contrasto le une con le altre.
Vivere in un luogo della memoria a Damasco
Domenico Copertino
2013-01-01
Abstract
In questo saggio analizzo le pratiche della valorizzazione del patrimonio architettonico di Damasco come atti culturali significativi, attraverso i quali gli attori coinvolti costituiscono un’arena di confronto e discussione sulla produzione di un “luogo della memoria” (Nora 2006, Halbwachs 1996, Boyer 1994, Paolucci 2007) chiamato “Città antica”. Come cerco di dimostrare, questo processo non è privo di contestazioni: l’analisi etnografica dimostra che dall’interazione dei gruppi attivi nell’arena della valorizzazione del patrimonio emergono rappresentazioni e pratiche dello spazio, influenzate da idee locali e globali, che danno luogo a forme di memoria diverse e sfaccettate, spesso in contrasto le une con le altre.File | Dimensione | Formato | |
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