In alcuni passaggi del terzo libro dei Nouveaux essais sur l’entendement humain Leibniz attacca la posizione teorica di Locke sui termini di genere naturale e ridimensiona il ruolo della componente epistemica (la “definizione provvisoria”, la lockiana “essenza nominale”), spostando il peso teorico delle argomentazioni soprattutto sulla necessità di contemplare l’essenza reale delle sostanze, la loro costituzione interna, quale spiegazione del modo in cui i termini si relazionano alle sostanze che compongono l’arredo metafisico della realtà (v. Parr.1-2). Secondo alcuni commentatori leibniziani, ad esempio Jolley, Kulstad e Goodin, questa posizione accomunerebbe Leibniz al Putnam di "The Meaning of 'Meaning'” e alla sua concezione semantica (v. Par.3) che, come si sa, nasce nel solco del suo primo realismo, sia sul piano metafisico, per la necessità di contemplare una base essenzialistica delle sostanze; sia sul piano epistemico, per la postulazione del carattere sociale della divisione del lavoro linguistico (e non) che stabilisce le definizioni e le proprietà semantiche di un termine all’interno di una data comunità linguistica. Ma, si presume, su un punto fondamentale, e cioè il tipo di relazione istituita tra ordine linguistico e ordine metafisico, le due prospettive si affidano a diverse strategie (v. Parr.4-5).
Leibniz e Putnam sui termini di genere naturale
FORGIONE, Luca
2007-01-01
Abstract
In alcuni passaggi del terzo libro dei Nouveaux essais sur l’entendement humain Leibniz attacca la posizione teorica di Locke sui termini di genere naturale e ridimensiona il ruolo della componente epistemica (la “definizione provvisoria”, la lockiana “essenza nominale”), spostando il peso teorico delle argomentazioni soprattutto sulla necessità di contemplare l’essenza reale delle sostanze, la loro costituzione interna, quale spiegazione del modo in cui i termini si relazionano alle sostanze che compongono l’arredo metafisico della realtà (v. Parr.1-2). Secondo alcuni commentatori leibniziani, ad esempio Jolley, Kulstad e Goodin, questa posizione accomunerebbe Leibniz al Putnam di "The Meaning of 'Meaning'” e alla sua concezione semantica (v. Par.3) che, come si sa, nasce nel solco del suo primo realismo, sia sul piano metafisico, per la necessità di contemplare una base essenzialistica delle sostanze; sia sul piano epistemico, per la postulazione del carattere sociale della divisione del lavoro linguistico (e non) che stabilisce le definizioni e le proprietà semantiche di un termine all’interno di una data comunità linguistica. Ma, si presume, su un punto fondamentale, e cioè il tipo di relazione istituita tra ordine linguistico e ordine metafisico, le due prospettive si affidano a diverse strategie (v. Parr.4-5).File | Dimensione | Formato | |
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