Parlare di Mediterraneo come terra di mezzo oggi è davvero difficile. Alle immagini dell’accoglienza, dei flussi e degli scambi che hanno costruito l’essenza di uno spazio-idea, crocevia geopolitico, la condizione odierna, di chiusura e rifiuto, nega l’idea stessa di Mediterraneo e di mediterraneità. Non un luogo, ma un dispositivo antropogeografico; non un toponimo scaturito da una mitofania, ma la dimensione operativa e progettuale che è derivata dall’essere in mezzo, tra le terre e il mare, margine e interno, linee e superficie. Non un luogo definitivamente dato, ma le condizioni in cui le relazioni e i flussi hanno prodotto una spazialità e una mentalità mediterranea, diventata sinonimo di apertura, contatto, scambio. Di tutto questo oggi non c’è più traccia, se non nelle piccole realtà dell’accoglienza e isole della solidarietà fatta dal dividere quel poco che c’è.
Mediterranei interni
mariavaleria mininni
2018-01-01
Abstract
Parlare di Mediterraneo come terra di mezzo oggi è davvero difficile. Alle immagini dell’accoglienza, dei flussi e degli scambi che hanno costruito l’essenza di uno spazio-idea, crocevia geopolitico, la condizione odierna, di chiusura e rifiuto, nega l’idea stessa di Mediterraneo e di mediterraneità. Non un luogo, ma un dispositivo antropogeografico; non un toponimo scaturito da una mitofania, ma la dimensione operativa e progettuale che è derivata dall’essere in mezzo, tra le terre e il mare, margine e interno, linee e superficie. Non un luogo definitivamente dato, ma le condizioni in cui le relazioni e i flussi hanno prodotto una spazialità e una mentalità mediterranea, diventata sinonimo di apertura, contatto, scambio. Di tutto questo oggi non c’è più traccia, se non nelle piccole realtà dell’accoglienza e isole della solidarietà fatta dal dividere quel poco che c’è.File | Dimensione | Formato | |
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