Da più di vent’anni il progetto della città contemporanea sta mettendo a fuoco uno spazio che si colloca tra la città e ciò che la circonda, guardando in maniera sempre più insistente ciò che ricompone i territori urbani in una più complessa geografia. Materiali diversi che si dispongono contemporaneamente su scale diverse: quella urbana, delle periferie e dei tessuti della dispersione, e quella territoriale profonda dello spazio agricolo (Mininni 2012). Un territorio inatteso che sollecita una presa di responsabilità da parte dell’urbanistica: (i) perché lo spazio intorno alle città, invaso dalle urbanizzazioni ma costruito ancora dall’agricoltura, è investito da un processo di grande rinnovamento, mentre le categorie dell’urbanità e della ruralità hanno perso il loro potenziale euristico per descriverlo;(ii) perché si ha la sensazione che lì si percepiscono meglio che altrove gli esiti paradossali del moderno, le nuove forme d’individualismo, ma anche l’emergere di economie creative ad alto valore aggiunto, insieme ad atteggiamenti solidali che dichiarano un maggiore bisogno di collaborare e di stare insieme; (iii) perché nel periurbano si può mettere a fuoco il ruolo delle regolamentazioni istituzionali per un riscatto della qualità dell’azione pubblica come guida e come ripresa al sostegno della produttività soprattutto nei contesti meridionali; (iv) perché in questo spazio si intravedono nuove opportunità occupazionali soprattutto per i giovani e le donne del Sud in cui convogliare azioni intelligenti che favoriscano le risorse locali e le persone (Trigiglia,2012). Complesso è per la nostra disciplina mettere a fuoco il periurbano, uno spazio difficile da progettare ma anche solo da perimetrare con gli strumenti di pianificazione a disposizione. Un territorio inatteso che sollecita una presa di responsabilità da parte dell’urbanistica.

Agricoltura periurbana e pianificazione paesaggistica.

Mariavaleria MININNI
2017-01-01

Abstract

Da più di vent’anni il progetto della città contemporanea sta mettendo a fuoco uno spazio che si colloca tra la città e ciò che la circonda, guardando in maniera sempre più insistente ciò che ricompone i territori urbani in una più complessa geografia. Materiali diversi che si dispongono contemporaneamente su scale diverse: quella urbana, delle periferie e dei tessuti della dispersione, e quella territoriale profonda dello spazio agricolo (Mininni 2012). Un territorio inatteso che sollecita una presa di responsabilità da parte dell’urbanistica: (i) perché lo spazio intorno alle città, invaso dalle urbanizzazioni ma costruito ancora dall’agricoltura, è investito da un processo di grande rinnovamento, mentre le categorie dell’urbanità e della ruralità hanno perso il loro potenziale euristico per descriverlo;(ii) perché si ha la sensazione che lì si percepiscono meglio che altrove gli esiti paradossali del moderno, le nuove forme d’individualismo, ma anche l’emergere di economie creative ad alto valore aggiunto, insieme ad atteggiamenti solidali che dichiarano un maggiore bisogno di collaborare e di stare insieme; (iii) perché nel periurbano si può mettere a fuoco il ruolo delle regolamentazioni istituzionali per un riscatto della qualità dell’azione pubblica come guida e come ripresa al sostegno della produttività soprattutto nei contesti meridionali; (iv) perché in questo spazio si intravedono nuove opportunità occupazionali soprattutto per i giovani e le donne del Sud in cui convogliare azioni intelligenti che favoriscano le risorse locali e le persone (Trigiglia,2012). Complesso è per la nostra disciplina mettere a fuoco il periurbano, uno spazio difficile da progettare ma anche solo da perimetrare con gli strumenti di pianificazione a disposizione. Un territorio inatteso che sollecita una presa di responsabilità da parte dell’urbanistica.
2017
978-88-6611-628-8
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