Nel corso degli ultimi sessanta anni la gran parte delle città italiane si è riempita soprattutto di case, “tante case” (Zanfi, 2013) costruendole senza che tra questi edifici si realizzasse contestualmente un sistema di spazi aperti, tali da configurare una trama pubblica urbana fatta di pieni e di vuoti, in grado di rendere leggibile la dimensione pubblica e privata della città. Le case costruivano tessuti sempre in attesa di un completamento, come un eterno cantiere, case simili a oggetti depositati sulle spiagge dopo una mareggiata. Una città che seppure si è dotata di attrezzature e servizi, scuole, chiese, presidi sanitari, etc, non è riuscita a integrarli, rimanendo chiusi e monofunzionali nei loro recinti, isolandosi dal contesto. Questi edifici dove si svolgono funzioni pubbliche molto importanti per la vita delle città, soprattutto nelle sue parti più periferiche, non solo non partecipano alla formazione dello spazio pubblico urbano, soprattutto dove ce n’è più bisogno, ma rafforzano l’introversione della città contemporanea e la sua incapacità di costruire spazi per la sfera pubblica e la produzione del pubblico. (Bianchetti,2009).

Le cattedrali e chiese nella città. Un nuovo presidio urbano

Mininni
2018-01-01

Abstract

Nel corso degli ultimi sessanta anni la gran parte delle città italiane si è riempita soprattutto di case, “tante case” (Zanfi, 2013) costruendole senza che tra questi edifici si realizzasse contestualmente un sistema di spazi aperti, tali da configurare una trama pubblica urbana fatta di pieni e di vuoti, in grado di rendere leggibile la dimensione pubblica e privata della città. Le case costruivano tessuti sempre in attesa di un completamento, come un eterno cantiere, case simili a oggetti depositati sulle spiagge dopo una mareggiata. Una città che seppure si è dotata di attrezzature e servizi, scuole, chiese, presidi sanitari, etc, non è riuscita a integrarli, rimanendo chiusi e monofunzionali nei loro recinti, isolandosi dal contesto. Questi edifici dove si svolgono funzioni pubbliche molto importanti per la vita delle città, soprattutto nelle sue parti più periferiche, non solo non partecipano alla formazione dello spazio pubblico urbano, soprattutto dove ce n’è più bisogno, ma rafforzano l’introversione della città contemporanea e la sua incapacità di costruire spazi per la sfera pubblica e la produzione del pubblico. (Bianchetti,2009).
2018
978 88 492 3606 4
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