Nel solco dei lavori dedicati negli ultimi anni alla letteratura scolastica regionale successiva alla riforma Gentile (si veda il recente volume A scuola fra casa e patria. Dialetto e cultura regionale nei libri di testo durante il fascismo, Lecce, PensaMultimedia, 2013), il contributo - al punto d’ncrocio tra rilancio storiografico dell’interesse per le discipline scolastiche e studi sulla storia editoriale del libro scolastico - approfondisce la breve fortuna dell’idea di regionalismo scolastico nella “didattica degli editori” durante il fascismo, specie in area meridionale. Provando a sondare le strade attraverso cui fu, infatti, favorita e promossa - secondo una rapida parabola conclusa dall’inasprirsi del totalitarismo degli anni Trenta -, la valorizzazione delle tradizioni e dei patrimoni folklorici e linguistici delle singole regioni nella manualistica scolastica elementare, si illustrano, in particolare, tanto nella loro veste editoriale quanto in quella disciplinare dei contenuti, gli almanacchi regionali e l’eserciziario dal dialetto alla lingua pubblicati per la Basilicata, con alcuni ampi riferimenti alla produzione per la Puglia. I quattro almanacchi reperiti per la Basilicata restano una delle pagine meno conosciute della storia letteraria regionale, malgrado furono dati alle stampe con editori nazionali di primissimo piano (Francesco Di Sanza, La Basilicata, Sandron, 1924; Lelio Giannantonio, La Basilicata, “Collezione Mondadori Amanacchi regionali”, 1924; Bernardino Sisto, La Basilicata. Almanacco regionale e nozioni varie, Carabba, 1925; Paolo De Grazia, Basilicata. Libro sussidiario di coltura regionale, Paravia, 1926). Questa breve stagione della produzione scolastica regionalistica aiuta a ripercorrere le dinamiche politiche del fascismo, quanto soprattutto gli sviluppi editoriali e le collegate pratiche didattiche, nel rapporto tra valorizzazione della cultura regionale e formazione di un sentimento di italianità e di educazione nazionale.

“La didattica degli editori” nei manuali per la scuola elementare dopo Gentile: i libri di cultura regionale sulla Basilicata

M. D'Alessio
2019-01-01

Abstract

Nel solco dei lavori dedicati negli ultimi anni alla letteratura scolastica regionale successiva alla riforma Gentile (si veda il recente volume A scuola fra casa e patria. Dialetto e cultura regionale nei libri di testo durante il fascismo, Lecce, PensaMultimedia, 2013), il contributo - al punto d’ncrocio tra rilancio storiografico dell’interesse per le discipline scolastiche e studi sulla storia editoriale del libro scolastico - approfondisce la breve fortuna dell’idea di regionalismo scolastico nella “didattica degli editori” durante il fascismo, specie in area meridionale. Provando a sondare le strade attraverso cui fu, infatti, favorita e promossa - secondo una rapida parabola conclusa dall’inasprirsi del totalitarismo degli anni Trenta -, la valorizzazione delle tradizioni e dei patrimoni folklorici e linguistici delle singole regioni nella manualistica scolastica elementare, si illustrano, in particolare, tanto nella loro veste editoriale quanto in quella disciplinare dei contenuti, gli almanacchi regionali e l’eserciziario dal dialetto alla lingua pubblicati per la Basilicata, con alcuni ampi riferimenti alla produzione per la Puglia. I quattro almanacchi reperiti per la Basilicata restano una delle pagine meno conosciute della storia letteraria regionale, malgrado furono dati alle stampe con editori nazionali di primissimo piano (Francesco Di Sanza, La Basilicata, Sandron, 1924; Lelio Giannantonio, La Basilicata, “Collezione Mondadori Amanacchi regionali”, 1924; Bernardino Sisto, La Basilicata. Almanacco regionale e nozioni varie, Carabba, 1925; Paolo De Grazia, Basilicata. Libro sussidiario di coltura regionale, Paravia, 1926). Questa breve stagione della produzione scolastica regionalistica aiuta a ripercorrere le dinamiche politiche del fascismo, quanto soprattutto gli sviluppi editoriali e le collegate pratiche didattiche, nel rapporto tra valorizzazione della cultura regionale e formazione di un sentimento di italianità e di educazione nazionale.
2019
978-88-6611-783-4
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