Gli studi precedentemente condotti sul comportamento dei foni vocalici e consonantici italiani in rapporto alla loro durata nel parlato semispontaneo pisano (Dell’Aglio, Bertinetto & Agonigi 2002, Dell’Aglio 2003, Dell’Aglio 2004) non potevano, dato il tipo di indagini condotte, indicare in che modo si disponessero gerarchicamente le diverse variabili considerate. Il presente studio, basato sul medesimo corpus, si propone attraverso l’applicazione dell’algoritmo C&RT, che genera alberi gerarchizzati, di evidenziare proprio questo aspetto, dal momento che l’albero seleziona ad ogni snodo il fattore prioritario. I fattori maggiormente rilevanti sono risultati per le vocali l’accento di frase, la posizione finale assoluta, il timbro (con vocali alte e medio-alte contrapposte a vocali medio-basse e bassa). Dunque un fattore di natura articolatoria subito a ridosso di due fattori riguardanti la ‘prosodia di enunciato’. Ciò conferma il ruolo decisamente marginale dell’ ‘isocronismo sillabico’ che si manifesta unicamente sotto accento di enunciato. Per le consonanti hanno fatto registrare maggiore rilevanza il contrasto sordo/sonoro e quello fra scempie/geminate (le geminate comprendono anche le ‘rafforzate’, purché effettivamente tali a livello di realizzazione fonetica). Il dato relativo al fattore prettamente prosodico della ‘quantità’ consonantica era atteso; del tutto inatteso invece il dato che esso fosse preceduto da un fattore di natura articolatoria, riguardante il controllo dello stato laringale.

Quali fattori influenzano maggiormente la durata vocalica e consonantica in italiano? Un’indagine mediante l’algoritmo di decisione C&RT

DELL'AGLIO, MONICA;
2008-01-01

Abstract

Gli studi precedentemente condotti sul comportamento dei foni vocalici e consonantici italiani in rapporto alla loro durata nel parlato semispontaneo pisano (Dell’Aglio, Bertinetto & Agonigi 2002, Dell’Aglio 2003, Dell’Aglio 2004) non potevano, dato il tipo di indagini condotte, indicare in che modo si disponessero gerarchicamente le diverse variabili considerate. Il presente studio, basato sul medesimo corpus, si propone attraverso l’applicazione dell’algoritmo C&RT, che genera alberi gerarchizzati, di evidenziare proprio questo aspetto, dal momento che l’albero seleziona ad ogni snodo il fattore prioritario. I fattori maggiormente rilevanti sono risultati per le vocali l’accento di frase, la posizione finale assoluta, il timbro (con vocali alte e medio-alte contrapposte a vocali medio-basse e bassa). Dunque un fattore di natura articolatoria subito a ridosso di due fattori riguardanti la ‘prosodia di enunciato’. Ciò conferma il ruolo decisamente marginale dell’ ‘isocronismo sillabico’ che si manifesta unicamente sotto accento di enunciato. Per le consonanti hanno fatto registrare maggiore rilevanza il contrasto sordo/sonoro e quello fra scempie/geminate (le geminate comprendono anche le ‘rafforzate’, purché effettivamente tali a livello di realizzazione fonetica). Il dato relativo al fattore prettamente prosodico della ‘quantità’ consonantica era atteso; del tutto inatteso invece il dato che esso fosse preceduto da un fattore di natura articolatoria, riguardante il controllo dello stato laringale.
2008
9788820740221
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