Il presente lavoro approfondisce le indagini sulla durata vocalica in pisano presentate in Dell’Aglio M., Bertinetto P.M. e Agonigi M. (2002). Le ulteriori verifiche effettuate hanno preso in considerazione oltre che i parametri precedenti, quali ‘accento’ e ‘sillaba’, anche la distinzione tra parole ‘piene’ e ‘funzionali’, ‘timbro vocalico e ‘posizione’, quest’ultima determinata non in rapporto ai singoli lessemi, ma alle parole prosodiche. Ancora una volta i dati non sempre sono in linea con le attese. I dati generali confermano una maggiore durata delle toniche rispetto alle atone, e delle toniche in sillaba chiusa rispetto alle toniche in sillaba aperta, rapporto che questa volta risulta anche statisticamente significativo. Le variabili ‘timbro’ e ‘posizione’ hanno consentito di definire meglio tali risultati. Ad esempio, la vocale medio-alta posteriore risulta avere una maggiore durata se atona, così come in sillaba chiusa sono la medio-bassa e l’alta anteriori e la vocale centrale a far registrare una durata maggiore. La variabile posizione, poi, ha messo in evidenza che sarebbe la posizione centrale, e non quella iniziale, a sfavorire il principio dell’ ‘isocronismo sillabico’.

Ancora sulla durata vocalica in pisano

DELL'AGLIO, MONICA
2003-01-01

Abstract

Il presente lavoro approfondisce le indagini sulla durata vocalica in pisano presentate in Dell’Aglio M., Bertinetto P.M. e Agonigi M. (2002). Le ulteriori verifiche effettuate hanno preso in considerazione oltre che i parametri precedenti, quali ‘accento’ e ‘sillaba’, anche la distinzione tra parole ‘piene’ e ‘funzionali’, ‘timbro vocalico e ‘posizione’, quest’ultima determinata non in rapporto ai singoli lessemi, ma alle parole prosodiche. Ancora una volta i dati non sempre sono in linea con le attese. I dati generali confermano una maggiore durata delle toniche rispetto alle atone, e delle toniche in sillaba chiusa rispetto alle toniche in sillaba aperta, rapporto che questa volta risulta anche statisticamente significativo. Le variabili ‘timbro’ e ‘posizione’ hanno consentito di definire meglio tali risultati. Ad esempio, la vocale medio-alta posteriore risulta avere una maggiore durata se atona, così come in sillaba chiusa sono la medio-bassa e l’alta anteriori e la vocale centrale a far registrare una durata maggiore. La variabile posizione, poi, ha messo in evidenza che sarebbe la posizione centrale, e non quella iniziale, a sfavorire il principio dell’ ‘isocronismo sillabico’.
2003
8846708695
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