Nella omelia tenuta in occasione della consacrazione della Sagrada Familia a Barcellona il 7 novembre 2010, il Santo Padre Benedetto XVI ha asserito che l’architettura (come anche più in generale tutte le opere d’arte) è “un segno visibile del Dio invisibile … di colui che è la Luce, l’Altezza e la Bellezza medesime”. Attraverso tale profonda espressione di gratitudine verso un “Dio che si manifesta”, il Pontefice ha dato nuova luce al rapporto tra la Chiesa e la Comunità nel cui spazio vitale l’edificio sorge e con cui la Chiesa costruisce una relazione profonda fino ad assurgere a perno di identificazione per i fedeli e per la cultura locale, proprio in quanto baluardo della tradizione e luogo di identità culturale. Il volume, attraverso una sintetica, ma puntuale descrizione delle Cattedrali lucane, evidenzia un aspetto significativo che le accomuna e le caratterizza: esse rappresentano il punctum originis per una “polarità” attorno alla quale si è sviluppata e formata una intera comunità. Il rilievo acquisito dalle Cattedrali lucane, d’altro canto, deriva non soltanto dalla loro funzione sociale, ma anche dalla complessità che le caratterizza, come appare evidente dai saggi dei docenti della Università degli Studi della Basilicata (Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo) i quali, ciascuno secondo la propria formazione, hanno messo in luce aspetti differenti che consentono di completare il quadro conoscitivo di tali edifici religiosi. L’eterogeneità e completezza delle informazioni condivise definisce una realtà che, pur nelle sue peculiarità, chiaramente si configura come un unicum culturale: la Cattedrale, quindi, conferma il suo ruolo di guida della comunità e luogo attorno al quale gravitano la storia ed il patrimonio culturale di un territorio.

Le cattedrali della Basilicata. L’adeguamento liturgico delle chiese madri nella regione lucana

pagliuca antonello
2018-01-01

Abstract

Nella omelia tenuta in occasione della consacrazione della Sagrada Familia a Barcellona il 7 novembre 2010, il Santo Padre Benedetto XVI ha asserito che l’architettura (come anche più in generale tutte le opere d’arte) è “un segno visibile del Dio invisibile … di colui che è la Luce, l’Altezza e la Bellezza medesime”. Attraverso tale profonda espressione di gratitudine verso un “Dio che si manifesta”, il Pontefice ha dato nuova luce al rapporto tra la Chiesa e la Comunità nel cui spazio vitale l’edificio sorge e con cui la Chiesa costruisce una relazione profonda fino ad assurgere a perno di identificazione per i fedeli e per la cultura locale, proprio in quanto baluardo della tradizione e luogo di identità culturale. Il volume, attraverso una sintetica, ma puntuale descrizione delle Cattedrali lucane, evidenzia un aspetto significativo che le accomuna e le caratterizza: esse rappresentano il punctum originis per una “polarità” attorno alla quale si è sviluppata e formata una intera comunità. Il rilievo acquisito dalle Cattedrali lucane, d’altro canto, deriva non soltanto dalla loro funzione sociale, ma anche dalla complessità che le caratterizza, come appare evidente dai saggi dei docenti della Università degli Studi della Basilicata (Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo) i quali, ciascuno secondo la propria formazione, hanno messo in luce aspetti differenti che consentono di completare il quadro conoscitivo di tali edifici religiosi. L’eterogeneità e completezza delle informazioni condivise definisce una realtà che, pur nelle sue peculiarità, chiaramente si configura come un unicum culturale: la Cattedrale, quindi, conferma il suo ruolo di guida della comunità e luogo attorno al quale gravitano la storia ed il patrimonio culturale di un territorio.
2018
978-88-4923606-4
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