L'articolo descrive l’antica tecnica dei vasai arabi (alfareros) che ebbe il suo culmine nel basso medioevo quando in tutta Europa si diffuse la produzione di ceramica ispano-moresca. In questo periodo nella località di Manises, nelle immediate vicinanze di Valencia, si producevano oggetti preziosi in ceramica con il caratteristico riflesso metallico che imitava la lucentezza dei costosi oggetti di rame. Con il dominio arabo della penisola Iberica la ceramica ispano-moresca si diffuse in tutta Europa e il porto di Maiorca, uno dei più attivi nel traffico commerciale di ceramica, diede il nome di maiolica a questo particolare tipo di ceramica. Nella seconda metà del XIX secolo la ceramica ispano-moresca ritornò in auge con il diffondersi della corrente architettonica neo-mudejar. In questo periodo venne costruita la fabbrica di maioliche La Ceramo in una zona periferica dell’abitato di Valencia in prossimità del fiume Turia dal cui alveo si estraeva l’argilla utilizzata nel processo di produzione. La distribuzione degli ambienti interni alla fabbrica prevedeva spazi destinati alla residenza dei lavoratori, zone di produzione e spazi espositivi dei materiali prodotti dove avveniva anche la vendita secondo il modello degli antichi laboratori dei mudejares del XV secolo
Le maioliche della fabbrica Ceramo di Valencia
Graziella Bernardo
Conceptualization
2017-01-01
Abstract
L'articolo descrive l’antica tecnica dei vasai arabi (alfareros) che ebbe il suo culmine nel basso medioevo quando in tutta Europa si diffuse la produzione di ceramica ispano-moresca. In questo periodo nella località di Manises, nelle immediate vicinanze di Valencia, si producevano oggetti preziosi in ceramica con il caratteristico riflesso metallico che imitava la lucentezza dei costosi oggetti di rame. Con il dominio arabo della penisola Iberica la ceramica ispano-moresca si diffuse in tutta Europa e il porto di Maiorca, uno dei più attivi nel traffico commerciale di ceramica, diede il nome di maiolica a questo particolare tipo di ceramica. Nella seconda metà del XIX secolo la ceramica ispano-moresca ritornò in auge con il diffondersi della corrente architettonica neo-mudejar. In questo periodo venne costruita la fabbrica di maioliche La Ceramo in una zona periferica dell’abitato di Valencia in prossimità del fiume Turia dal cui alveo si estraeva l’argilla utilizzata nel processo di produzione. La distribuzione degli ambienti interni alla fabbrica prevedeva spazi destinati alla residenza dei lavoratori, zone di produzione e spazi espositivi dei materiali prodotti dove avveniva anche la vendita secondo il modello degli antichi laboratori dei mudejares del XV secoloFile | Dimensione | Formato | |
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