A causa del notevole incremento della pressione competitiva, le banche manifestano attualmente l’esigenza di migliorare i propri risultati sotto diversi punti di vista. Oltre al classico aspetto economico-finanziario, anche altre sfere strategiche e gestionali necessitano di essere monitorate: diviene pertanto di fondamentale importanza il raggiungimento di risultati espressi anche in termini di efficienza e funzionalità organizzativa, oppure di efficacia e flessibilità organizzativa (Di Antonio, 2008). Negli ultimi anni, a causa di alcuni cambiamenti radicali che hanno interessato il settore bancario – quali la globalizzazione dei mercati finanziari, l’innovazione dei prodotti finanziari e le nuove disposizioni e cambiamenti nel comportamento dei clienti – si è avvertita l’esigenza di utilizzare strumenti di misurazione della performance capaci di misurare ulteriori fattori critici di successo, oltre che di individuare le variabili più rilevanti per il processo decisionale della banca, le risorse impiegate ed i risultati raggiunti. Il tutto con l'obiettivo di gestire la banca con maggiore consapevolezza e razionalità. Onde poter raggiungere queste finalità, gli istituti di credito stanno compiendo sforzi apprezzabili per innovare i propri sistemi di misurazione, orientandosi verso una gestione per processi e implementando nuovi strumenti di controllo in passato assolutamente ignoti al settore. Il tentativo di introdurre nuove tecniche manageriali ha comportato un cambiamento nella cultura aziendale e la necessaria apertura di tutto l’organismo personale della banca nei confronti dei nuovi strumenti. Le principali tecniche utilizzate dagli istituti di credito vanno dal Business Process Reengineering (BPR) all’Activity-Based Costing (ABC), dall’Activity-Based Managament (ABM) all’Assessment del rischio di processo, fino ai sistemi integrati di misurazione della performance, tra cui la Balanced Scorecard (BSC). Quest’ultimo strumento costituirà l’oggetto precipuo del presente lavoro di ricerca. Dal punto di vista metodologico si è proceduto attraverso un’analisi della letteratura nazionale avente ad oggetto casi studi di progettazione e/o implementazione della BSC negli istituti bancari. L’obiettivo del presente paper non è proporre nuovi case studies di applicazione della BSC da aggiungere ai precedenti contributi presenti in letteratura (Turi, 2002; Giorgino et al, 2005; Desario, 2006; Busco C. et al., 2007; Mazza, 2008; Vola et al., 2009; Castellano e Giannizzari, 2012), ma porre l’attenzione su due specifici istituti bancari proposti dalla letteratura al fine di: i) indagare come essi abbiano proceduto nella progettazione della BSC, ii) evidenziare le particolarità dell’applicazione della BSC in ciascun istituto, e iii) individuare gli elementi di comunanza e di divergenza tra i due casi. 3 Nell’ambito delle banche analizzate dalla letteratura nazionale (tra le altre Banca 121, Intesa SanPaolo, Monte Paschi di Siena, Banca di credito cooperativo di Fisciano, Banca di credito cooperativo piemontese) si è scelto di porre l’attenzione sulle banche di credito cooperativo (Bcc) a causa del rilevante ruolo di sostegno all’economia che ricoprono come risposta alla crisi (Draghi M., 2009). Le Banche di credito cooperativo sono infatti banche locali, caratterizzate da un forte legame di reciprocità con i territorio di riferimento; lo status di socio della banca può essere concesso solo a chi risiedere, ha sede, ovvero opera con carattere di continuità nel territorio di competenza e il risparmio raccolto dalla banca viene investito nel sostenimento e nei finanziamento dello sviluppo dell’economia reale locale (Castellano e Giannizzari, 2012). Nell’ambito delle banche di credito cooperativo proposte dalla letteratura, ci si è focalizzati su due banche attive su tessuti territoriali diametralmente opposti – la Banca di credito cooperativo del Piemonte (Vola et al., 2009) e la Banca di credito cooperativo della Campania (Castellano e Giannizzari, 2012) – al fine di evidenziare le differenze e le similitudini nella progettazione dello strumento analizzato. Il lavoro si articola in sei paragrafi. Il primo paragrafo pone l’attenzione sulle criticità del settore bancario ed in particolare sulle caratteristiche del sistema del credito cooperativo; il secondo paragrafo delinea lo strumento della BSC; il terzo paragrafo illustra le particolarità relative all’applicazione della BSC nelle banche; il quarto e il quinto sono dedicati all’analisi della BSC nelle due Bcc selezionate, mentre il sesto paragrafo è dedicato alle considerazioni conclusive.

La Balanced Scorecard come strumento di misurazione delle performance negli istituti bancari: due banche di credito cooperativo a confronto

Aversano, Natalia;
2012-01-01

Abstract

A causa del notevole incremento della pressione competitiva, le banche manifestano attualmente l’esigenza di migliorare i propri risultati sotto diversi punti di vista. Oltre al classico aspetto economico-finanziario, anche altre sfere strategiche e gestionali necessitano di essere monitorate: diviene pertanto di fondamentale importanza il raggiungimento di risultati espressi anche in termini di efficienza e funzionalità organizzativa, oppure di efficacia e flessibilità organizzativa (Di Antonio, 2008). Negli ultimi anni, a causa di alcuni cambiamenti radicali che hanno interessato il settore bancario – quali la globalizzazione dei mercati finanziari, l’innovazione dei prodotti finanziari e le nuove disposizioni e cambiamenti nel comportamento dei clienti – si è avvertita l’esigenza di utilizzare strumenti di misurazione della performance capaci di misurare ulteriori fattori critici di successo, oltre che di individuare le variabili più rilevanti per il processo decisionale della banca, le risorse impiegate ed i risultati raggiunti. Il tutto con l'obiettivo di gestire la banca con maggiore consapevolezza e razionalità. Onde poter raggiungere queste finalità, gli istituti di credito stanno compiendo sforzi apprezzabili per innovare i propri sistemi di misurazione, orientandosi verso una gestione per processi e implementando nuovi strumenti di controllo in passato assolutamente ignoti al settore. Il tentativo di introdurre nuove tecniche manageriali ha comportato un cambiamento nella cultura aziendale e la necessaria apertura di tutto l’organismo personale della banca nei confronti dei nuovi strumenti. Le principali tecniche utilizzate dagli istituti di credito vanno dal Business Process Reengineering (BPR) all’Activity-Based Costing (ABC), dall’Activity-Based Managament (ABM) all’Assessment del rischio di processo, fino ai sistemi integrati di misurazione della performance, tra cui la Balanced Scorecard (BSC). Quest’ultimo strumento costituirà l’oggetto precipuo del presente lavoro di ricerca. Dal punto di vista metodologico si è proceduto attraverso un’analisi della letteratura nazionale avente ad oggetto casi studi di progettazione e/o implementazione della BSC negli istituti bancari. L’obiettivo del presente paper non è proporre nuovi case studies di applicazione della BSC da aggiungere ai precedenti contributi presenti in letteratura (Turi, 2002; Giorgino et al, 2005; Desario, 2006; Busco C. et al., 2007; Mazza, 2008; Vola et al., 2009; Castellano e Giannizzari, 2012), ma porre l’attenzione su due specifici istituti bancari proposti dalla letteratura al fine di: i) indagare come essi abbiano proceduto nella progettazione della BSC, ii) evidenziare le particolarità dell’applicazione della BSC in ciascun istituto, e iii) individuare gli elementi di comunanza e di divergenza tra i due casi. 3 Nell’ambito delle banche analizzate dalla letteratura nazionale (tra le altre Banca 121, Intesa SanPaolo, Monte Paschi di Siena, Banca di credito cooperativo di Fisciano, Banca di credito cooperativo piemontese) si è scelto di porre l’attenzione sulle banche di credito cooperativo (Bcc) a causa del rilevante ruolo di sostegno all’economia che ricoprono come risposta alla crisi (Draghi M., 2009). Le Banche di credito cooperativo sono infatti banche locali, caratterizzate da un forte legame di reciprocità con i territorio di riferimento; lo status di socio della banca può essere concesso solo a chi risiedere, ha sede, ovvero opera con carattere di continuità nel territorio di competenza e il risparmio raccolto dalla banca viene investito nel sostenimento e nei finanziamento dello sviluppo dell’economia reale locale (Castellano e Giannizzari, 2012). Nell’ambito delle banche di credito cooperativo proposte dalla letteratura, ci si è focalizzati su due banche attive su tessuti territoriali diametralmente opposti – la Banca di credito cooperativo del Piemonte (Vola et al., 2009) e la Banca di credito cooperativo della Campania (Castellano e Giannizzari, 2012) – al fine di evidenziare le differenze e le similitudini nella progettazione dello strumento analizzato. Il lavoro si articola in sei paragrafi. Il primo paragrafo pone l’attenzione sulle criticità del settore bancario ed in particolare sulle caratteristiche del sistema del credito cooperativo; il secondo paragrafo delinea lo strumento della BSC; il terzo paragrafo illustra le particolarità relative all’applicazione della BSC nelle banche; il quarto e il quinto sono dedicati all’analisi della BSC nelle due Bcc selezionate, mentre il sesto paragrafo è dedicato alle considerazioni conclusive.
2012
978-88-906873-5-8
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