Nel quadro delle vicende collegate alla storia della museografia demoetnoantropologica italiana e ai mutamenti nel modo di concepire le cose nei musei e di considerarne le funzioni, il volume presenta l’insieme delle ricerche, delle riflessioni e delle esperienze compiute e condotte dall’autore nell’ultimo venticinquennio su oggetti, musei, collezioni in Puglia e in Basilicata. Dopo aver ricostruito le forme documentabili di collezionismo etnografico e le prime realizzazioni museografiche nelle due regioni, l’autore si sofferma sulla figura intellettuale di Giovanni Battista Bronzini, che ha legato in Puglia e in Basilicata la sua teoria museografica a un concreto lavoro di consulenza scientifica e di progettazione di musei. L’itinerario proposto nelle pagine del libro continua con riflessioni sul senso dei musei che si ispirano alla nozione di civiltà contadina, con l’attenzione riservata alle memorie della Società Economica di Terra di Bari quali fonti utili per la conoscenza degli strumenti del lavoro agricolo e al problema della contestualizzazione degli oggetti custoditi ed esposti nei musei etnografici, con l’analisi della rievocazione scenica del ciclo della semina a Gravina in Puglia e delle produzioni di etnografia nativa di Antonio Cimino ad Acerenza. Il volume si conclude con la presentazione del progetto di riallestimento del Museo della Cultura Arbëreshe a San Paolo Albanese e con una riflessione sui collezionisti etnografici e sulla funzione evocativa degli oggetti.
Storie di oggetti Scritture di musei. Riflessioni ed esperienze tra Puglia e Basilicata
MIRIZZI, Ferdinando Felice
2008-01-01
Abstract
Nel quadro delle vicende collegate alla storia della museografia demoetnoantropologica italiana e ai mutamenti nel modo di concepire le cose nei musei e di considerarne le funzioni, il volume presenta l’insieme delle ricerche, delle riflessioni e delle esperienze compiute e condotte dall’autore nell’ultimo venticinquennio su oggetti, musei, collezioni in Puglia e in Basilicata. Dopo aver ricostruito le forme documentabili di collezionismo etnografico e le prime realizzazioni museografiche nelle due regioni, l’autore si sofferma sulla figura intellettuale di Giovanni Battista Bronzini, che ha legato in Puglia e in Basilicata la sua teoria museografica a un concreto lavoro di consulenza scientifica e di progettazione di musei. L’itinerario proposto nelle pagine del libro continua con riflessioni sul senso dei musei che si ispirano alla nozione di civiltà contadina, con l’attenzione riservata alle memorie della Società Economica di Terra di Bari quali fonti utili per la conoscenza degli strumenti del lavoro agricolo e al problema della contestualizzazione degli oggetti custoditi ed esposti nei musei etnografici, con l’analisi della rievocazione scenica del ciclo della semina a Gravina in Puglia e delle produzioni di etnografia nativa di Antonio Cimino ad Acerenza. Il volume si conclude con la presentazione del progetto di riallestimento del Museo della Cultura Arbëreshe a San Paolo Albanese e con una riflessione sui collezionisti etnografici e sulla funzione evocativa degli oggetti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.