Lo studio dell’affidabilità dei sistemi idrici si è finora sviluppato soprattutto con riferi-mento all’analisi del funzionamento delle reti di distribuzione interna, che sono spesso oggetto di notevoli e frequenti disservizi. La stessa ricerca, invece, non ha ancora avuto grande sviluppo per quanto riguarda i sistemi di adduzione, a causa della loro presunta maggiore semplicità di funzionamento, corrispondente a condizioni di esercizio con portate e pressioni praticamente costanti. Tuttavia, il crescere dei fabbisogni dell’utenza, la riorganizzazione dei Servizi Idrici Integrati o, semplicemente, mutate esigenze di gestione, possono determinare sensibili cambiamenti nelle condizioni di funzionamento di schemi di adduzione già esistenti. Non sono rari esempi in cui adduttori esterni vengono ad essere inglobati all’interno di sistemi più complessi, facendoli funzionare non più a regimi costanti, ma assoggettan-doli alle variazioni di utenza. In ogni caso, può accadere che infrastrutture di per sé affidabili, in seguito alle mutate condizioni di esercizio e quindi per interventi gestionali, dimostrino sensibili variazioni riguardo alla loro affidabilità. Nel presente lavoro, per mostrare la stretta dipendenza tra l’affidabilità meccanica del-le infrastrutture idrauliche e le condizioni operative delle stesse, viene approfondito il caso reale di due adduttori di grosso diametro dell’Acquedotto Campano, i quali han-no mostrato una diversa affidabilità nel tempo, dovuta a variazione dei regimi di fun-zionamento.

INFLUENZA DELE CONDIZIONI DI ESERCIZIO SULL’AFFIDABILITÀ MECCANICA IN UN SISTEMA DI ADDUZIONE DELL’ACQUEDOTTO CAMPANO

ERMINI, Ruggero Giuseppe Alfredo;MANGONE, VITO;VIPARELLI, Rosa
2002-01-01

Abstract

Lo studio dell’affidabilità dei sistemi idrici si è finora sviluppato soprattutto con riferi-mento all’analisi del funzionamento delle reti di distribuzione interna, che sono spesso oggetto di notevoli e frequenti disservizi. La stessa ricerca, invece, non ha ancora avuto grande sviluppo per quanto riguarda i sistemi di adduzione, a causa della loro presunta maggiore semplicità di funzionamento, corrispondente a condizioni di esercizio con portate e pressioni praticamente costanti. Tuttavia, il crescere dei fabbisogni dell’utenza, la riorganizzazione dei Servizi Idrici Integrati o, semplicemente, mutate esigenze di gestione, possono determinare sensibili cambiamenti nelle condizioni di funzionamento di schemi di adduzione già esistenti. Non sono rari esempi in cui adduttori esterni vengono ad essere inglobati all’interno di sistemi più complessi, facendoli funzionare non più a regimi costanti, ma assoggettan-doli alle variazioni di utenza. In ogni caso, può accadere che infrastrutture di per sé affidabili, in seguito alle mutate condizioni di esercizio e quindi per interventi gestionali, dimostrino sensibili variazioni riguardo alla loro affidabilità. Nel presente lavoro, per mostrare la stretta dipendenza tra l’affidabilità meccanica del-le infrastrutture idrauliche e le condizioni operative delle stesse, viene approfondito il caso reale di due adduttori di grosso diametro dell’Acquedotto Campano, i quali han-no mostrato una diversa affidabilità nel tempo, dovuta a variazione dei regimi di fun-zionamento.
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