Il genere Rhaponticoides Vaill. (Compositae: Carduae-Centaureinae) comprende una trentina di specie distribuite dal Portogallo e Marocco ad ovest fino alla Mongolia e alla Cina verso est (Hellwig 2004). La maggior parte di queste specie sono endemi- smi molto localizzati e solo alcune di esse hanno un ampio areale. Le specie mediter- ranee del genere Rhaponticoides sono un gruppo relativamente piccolo e tassonomi- camente ben definito mentre le non mediterranee sono più numerose e altamente poli- morfe. Inoltre, le specie occidentali sono legate ad habitat forestali (querceti e boschi di conifere) e sono considerate più antiche di quelle orientali, che crescono invece in habitat di tipo steppico (Agababian 1997). In Italia sono presenti tre specie del genere Rhaponticoides (una quarta, R. africana (Lam.) M.V.Agab. & Greuter, è di dubbia presenza in Sicilia): R. alpina, è presente su gran parte dell'Arco Alpino, le restanti due specie, R. centaurium (L.) M.V.Agab. & Greuter e R. calabrica Puntillo & Peruzzi sono endemiche dell'Italia meridionale. In particolare R. centaurium è presente in Puglia e Basilicata (la sua presenza in Abruzzo è dubbia poiché basata su dati piuttosto antichi e non confermati di recente - Conti & al. 2005); mentre R. calabrica è stata descritta di recente come specie distinta da R. centaurium (Puntillo & Peruzzi 2009) e indicata come presente in Calabria e in Basilicata (Peruzzi & al. 2014). Secondo gli autori, R. calabrica differisce da R. centaurium per il colore dei fiori (bianchi in R. calabrica, violacei in R. centaurium), per la maggiore larghezza del margine mem- branoso delle brattee del capolino (1.8 ± 0.4 mm vs. 0.8 ± 0.3 mm) e per la lunghezza del pappo (6.8 ± 0.9 mm vs. 9.1 ± 1.0 mm). Entrambe le specie dunque sarebbero presenti in Basilicata, dove le popolazioni di Rhaponticoides appaiono strettamente legate all'habitat dei querceti decidui relativamente xerofili di roverella (Quercus pubescens s.l.) e, secon- dariamente, di farnetto (Q. frainetto), che si sviluppano sui rilievi con substrati a matrice sabbiosa, in un range altitudinale tra i 500 e i 1000 m. Per queste cenosi forestali è stata descritta in Basilicata, dal punto di vista fitosociologico, una specifica associazione fore- stale: Centaureo centaurii-Quercetum pubescentis Zanotti & al. 1995. Questa cenosi costi- tuisce la vegetazione potenziale di ampi settori dell'Appennino lucano e al suo areale si sovrappone sia quello di R. centaurium che di R. calabrica. Allo scopo di meglio chiarire l'attribuzione ad una o l'altra specie delle popolazioni di Rhaponticoides presenti nei quer- ceti lucani, è stato effettuato un campionamento sistematico in tutte le stazioni da noi cono- sciute del territorio regionale (Grassano, Grottole, Potenza, Salandra, Trivigno). Per ogni popolazione sono stati raccolti a metà luglio del 2012 i capolini maturi di circa dieci indi- vidui misurando: lunghezza del pappo, lunghezza dell'achenio, larghezza del margine delle brattee del capolino. Tutte le popolazioni osservate al momento della fioritura hanno evi- denziato un colorazione dei fiori bianco-violacea. Non sono state osservate popolazioni a fiori violetti, presunto carattere identificativo di R. centaurium. Tuttavia anche le popola- zioni apule di R. centaurium sembrano avere prevalentemente fiori bianco-violacei. La media della larghezza delle brattee del capolino varia tra 0,6 e 1,1 mm, rientrando nel range riportato per R. centaurium, così come la lunghezza del pappo, che varia nelle popolazio- ni analizzate tra 8,0 e 9,2 mm. Questi dati sembrano indicare che R. calabrica debba esse- re esclusa da gran parte della flora lucana. In aggiunta a queste evidenze, alcune conside- razioni fanno ritenere che lo status tassonomico di R. calabrica come specie a sé stante dovrebbe, forse, essere riconsiderato. Tra queste: l'incerta differenziazione delle due spe- cie basata sulla colorazione dei fiori, la recente dimostrazione che R. centaurium e R. cala- brica hanno uguale numero cromosomico (Peruzzi & Perrino 2012) e la considerazione che l'attuale isolamento delle popolazioni di Rhaponticoides nell'Italia Peninsulare sia pro- babilmente un effetto relativamente recente della riduzione e frammentazione dell'origina- rio habitat forestale di questa specie (prevalentemente querceti termofili) operato inces- santemente dall'azione umana, dal neolitico ad oggi.

Rhaponticoides calabrica (Compositae) è specie da escludere dalla flora lucana?

FASCETTI, Simonetta;POTENZA, GIOVANNA;ROSATI, LEONARDO
2014-01-01

Abstract

Il genere Rhaponticoides Vaill. (Compositae: Carduae-Centaureinae) comprende una trentina di specie distribuite dal Portogallo e Marocco ad ovest fino alla Mongolia e alla Cina verso est (Hellwig 2004). La maggior parte di queste specie sono endemi- smi molto localizzati e solo alcune di esse hanno un ampio areale. Le specie mediter- ranee del genere Rhaponticoides sono un gruppo relativamente piccolo e tassonomi- camente ben definito mentre le non mediterranee sono più numerose e altamente poli- morfe. Inoltre, le specie occidentali sono legate ad habitat forestali (querceti e boschi di conifere) e sono considerate più antiche di quelle orientali, che crescono invece in habitat di tipo steppico (Agababian 1997). In Italia sono presenti tre specie del genere Rhaponticoides (una quarta, R. africana (Lam.) M.V.Agab. & Greuter, è di dubbia presenza in Sicilia): R. alpina, è presente su gran parte dell'Arco Alpino, le restanti due specie, R. centaurium (L.) M.V.Agab. & Greuter e R. calabrica Puntillo & Peruzzi sono endemiche dell'Italia meridionale. In particolare R. centaurium è presente in Puglia e Basilicata (la sua presenza in Abruzzo è dubbia poiché basata su dati piuttosto antichi e non confermati di recente - Conti & al. 2005); mentre R. calabrica è stata descritta di recente come specie distinta da R. centaurium (Puntillo & Peruzzi 2009) e indicata come presente in Calabria e in Basilicata (Peruzzi & al. 2014). Secondo gli autori, R. calabrica differisce da R. centaurium per il colore dei fiori (bianchi in R. calabrica, violacei in R. centaurium), per la maggiore larghezza del margine mem- branoso delle brattee del capolino (1.8 ± 0.4 mm vs. 0.8 ± 0.3 mm) e per la lunghezza del pappo (6.8 ± 0.9 mm vs. 9.1 ± 1.0 mm). Entrambe le specie dunque sarebbero presenti in Basilicata, dove le popolazioni di Rhaponticoides appaiono strettamente legate all'habitat dei querceti decidui relativamente xerofili di roverella (Quercus pubescens s.l.) e, secon- dariamente, di farnetto (Q. frainetto), che si sviluppano sui rilievi con substrati a matrice sabbiosa, in un range altitudinale tra i 500 e i 1000 m. Per queste cenosi forestali è stata descritta in Basilicata, dal punto di vista fitosociologico, una specifica associazione fore- stale: Centaureo centaurii-Quercetum pubescentis Zanotti & al. 1995. Questa cenosi costi- tuisce la vegetazione potenziale di ampi settori dell'Appennino lucano e al suo areale si sovrappone sia quello di R. centaurium che di R. calabrica. Allo scopo di meglio chiarire l'attribuzione ad una o l'altra specie delle popolazioni di Rhaponticoides presenti nei quer- ceti lucani, è stato effettuato un campionamento sistematico in tutte le stazioni da noi cono- sciute del territorio regionale (Grassano, Grottole, Potenza, Salandra, Trivigno). Per ogni popolazione sono stati raccolti a metà luglio del 2012 i capolini maturi di circa dieci indi- vidui misurando: lunghezza del pappo, lunghezza dell'achenio, larghezza del margine delle brattee del capolino. Tutte le popolazioni osservate al momento della fioritura hanno evi- denziato un colorazione dei fiori bianco-violacea. Non sono state osservate popolazioni a fiori violetti, presunto carattere identificativo di R. centaurium. Tuttavia anche le popola- zioni apule di R. centaurium sembrano avere prevalentemente fiori bianco-violacei. La media della larghezza delle brattee del capolino varia tra 0,6 e 1,1 mm, rientrando nel range riportato per R. centaurium, così come la lunghezza del pappo, che varia nelle popolazio- ni analizzate tra 8,0 e 9,2 mm. Questi dati sembrano indicare che R. calabrica debba esse- re esclusa da gran parte della flora lucana. In aggiunta a queste evidenze, alcune conside- razioni fanno ritenere che lo status tassonomico di R. calabrica come specie a sé stante dovrebbe, forse, essere riconsiderato. Tra queste: l'incerta differenziazione delle due spe- cie basata sulla colorazione dei fiori, la recente dimostrazione che R. centaurium e R. cala- brica hanno uguale numero cromosomico (Peruzzi & Perrino 2012) e la considerazione che l'attuale isolamento delle popolazioni di Rhaponticoides nell'Italia Peninsulare sia pro- babilmente un effetto relativamente recente della riduzione e frammentazione dell'origina- rio habitat forestale di questa specie (prevalentemente querceti termofili) operato inces- santemente dall'azione umana, dal neolitico ad oggi.
2014
978-88-85915-10-7
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11563/112218
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