In Europa la famiglia delle Berberidaceae, oltre ai generi Berberis (arbusti spinosi) ed Epimedium (erbe rizomatose), comprende tre generi di piante tuberose: Leontice, Bongardia e Gymnospermium, confinate nella parte sud-orientale del continente. Gymnospermium Spach è un genere di piante a fioritura primaverile precoce: cinque specie crescono nei territori dell'ex-URSS e, secondo Stearn & Webb (1993), solo una spe- cie sarebbe presente in Europa (G. altaicum (Pallas) Spach). Takhtajan (1970) considera le piante del Caucaso e dell'Asia centrale come G. altaicum mentre quelle della Grecia e del Mar Nero come G. odessanum (DC.) Takht. Nel 1976 è stato descritto per l'Albania G. sci- petarum (Paparisto & Qosja 1976), successivamente ritrovato anche nel sud del Montenegro. Stearn & Webb (1993) considerano G. scipetarum e G. odessanum sinonimi di G. altaicum. Gli autori successivi (e.g. Tan & al. 2001) hanno considerato questi due taxa al rango di sottospecie di G. altaicum. Negli ultimi anni, sono state scoperte numero- se nuove località di Gymnospermium in Albania e Grecia e le piante del Peloponneso sono state elevate al rango di specie (Karl & Strid 2009). Nella Penisola Balcanica il genere è stato revisionato da Tan & al. (2011) con la descrizione di un’ulteriore nuova specie nel sud dell'Albania. Attualmente vengono, dunque, riconosciuti in Europa 4 taxa, distinti da G. altaicum: G. odessanum (Crimea), G. peloponnesiacum (Phitos) Strid (Grecia), G. maloi Kit Tan & Shuka (S Albania) e G. scipetarum (C Albania e Montenegro). Nel marzo del 2013, durante la preparazione dell'escursione annuale del Gruppo di Floristica della Società Botanica Italiana (www2.unibas.it/rosati/floristica_sbi2013/ home.html) che si è svolta sui Monti della Maddalena, a cavallo tra Basilicata e Campania, abbiamo rinvenuto due piccole popolazioni, composte da pochi individui, di una pianta erbacea a fiori gialli, appartenente alle Berberidaceae, poi rivelatasi nuova per la flora ita- liana. Durante lo svolgimento dell'escursione (inizio giugno) non è stato possibile osser- vare nuovamente le due popolazioni poiché le parti epigee erano già scomparse. Successivi approfondimenti sull'unico campione d'erbario raccolto hanno portato alla determinazione del reperto come appartenente al genere Gymnospermium. Utilizzando la chiave analitica delle specie della Penisola Balcanica riportata in Tan & al. (2011) abbiamo identificato il campione come G. scipetarum. In particolare la lunghezza dei sepali (petaloidi) che ecce- de di 3 volte quella dei petali (nettarii) porta ad escludere G. odessanum; la maggiore lun- ghezza dei racemi (circa 20 cm) porta ad escludere G. peloponnesiacum; infine la minor dimensione del tubero, il minor numero di scapi fiorali e la forma delle foglioline (ottuse o troncato-mucronate) differenziano G. scipetarum dall'affine G. maloi. Anche l'ambiente di rinvenimento (margine di faggeta) corrisponde maggiormente a quello di G. scipetarum piuttosto che a G. maloi che si rinviene invece in boschi di Quercus e Ostrya. La deter- minazione è stata confermata da Kit Tan (Università di Copenaghen) che ci ha cortese- mente inviato un campione proveniente dai Balcani di G. scipetarum per un più sicuro raffronto. Nel corso del 2014, in seguito ad approfondite esplorazioni, sono stati rinve- nuti ulteriori 3 piccoli gruppi di individui; al contrario, nei siti rinvenuti l'anno prece- dente non erano presenti individui. È stata, inoltre, monitorata, con cadenza settimana- le, la fioritura e la fruttificazione degli individui presenti quest'anno, al fine di com- prenderne la capacità riproduttiva e per una eventuale raccolta di semi per la coltivazio- ne ex situ. Tutte le piante erano sfiorite a fine aprile ed alla fine di maggio apparivano già in deperimento; a inizio maggio non più di un frutto per racemo appariva in forma- zione, ma nessuno era a maturità al disseccamento degli organi epigei. È stato prelevato un tubero di circa 6 cm di diametro per la coltivazione ex situ al fine di ottenerne il numero cromosomico, ancora sconosciuto per G. scipetarum, mentre per G. maloi è noto un conteggio 2n = 14. Sono in corso ulteriori indagini per comprendere se si tratti di una popolazione naturale relitta (disgiunzione anfiadriatica) o di specie introdotta, forse in epoca antica.

Gymnospermium scipetarum (Berberidaceae) specie nuova per la flora italiana

ROSATI, LEONARDO;POTENZA, GIOVANNA;FASCETTI, Simonetta
2014-01-01

Abstract

In Europa la famiglia delle Berberidaceae, oltre ai generi Berberis (arbusti spinosi) ed Epimedium (erbe rizomatose), comprende tre generi di piante tuberose: Leontice, Bongardia e Gymnospermium, confinate nella parte sud-orientale del continente. Gymnospermium Spach è un genere di piante a fioritura primaverile precoce: cinque specie crescono nei territori dell'ex-URSS e, secondo Stearn & Webb (1993), solo una spe- cie sarebbe presente in Europa (G. altaicum (Pallas) Spach). Takhtajan (1970) considera le piante del Caucaso e dell'Asia centrale come G. altaicum mentre quelle della Grecia e del Mar Nero come G. odessanum (DC.) Takht. Nel 1976 è stato descritto per l'Albania G. sci- petarum (Paparisto & Qosja 1976), successivamente ritrovato anche nel sud del Montenegro. Stearn & Webb (1993) considerano G. scipetarum e G. odessanum sinonimi di G. altaicum. Gli autori successivi (e.g. Tan & al. 2001) hanno considerato questi due taxa al rango di sottospecie di G. altaicum. Negli ultimi anni, sono state scoperte numero- se nuove località di Gymnospermium in Albania e Grecia e le piante del Peloponneso sono state elevate al rango di specie (Karl & Strid 2009). Nella Penisola Balcanica il genere è stato revisionato da Tan & al. (2011) con la descrizione di un’ulteriore nuova specie nel sud dell'Albania. Attualmente vengono, dunque, riconosciuti in Europa 4 taxa, distinti da G. altaicum: G. odessanum (Crimea), G. peloponnesiacum (Phitos) Strid (Grecia), G. maloi Kit Tan & Shuka (S Albania) e G. scipetarum (C Albania e Montenegro). Nel marzo del 2013, durante la preparazione dell'escursione annuale del Gruppo di Floristica della Società Botanica Italiana (www2.unibas.it/rosati/floristica_sbi2013/ home.html) che si è svolta sui Monti della Maddalena, a cavallo tra Basilicata e Campania, abbiamo rinvenuto due piccole popolazioni, composte da pochi individui, di una pianta erbacea a fiori gialli, appartenente alle Berberidaceae, poi rivelatasi nuova per la flora ita- liana. Durante lo svolgimento dell'escursione (inizio giugno) non è stato possibile osser- vare nuovamente le due popolazioni poiché le parti epigee erano già scomparse. Successivi approfondimenti sull'unico campione d'erbario raccolto hanno portato alla determinazione del reperto come appartenente al genere Gymnospermium. Utilizzando la chiave analitica delle specie della Penisola Balcanica riportata in Tan & al. (2011) abbiamo identificato il campione come G. scipetarum. In particolare la lunghezza dei sepali (petaloidi) che ecce- de di 3 volte quella dei petali (nettarii) porta ad escludere G. odessanum; la maggiore lun- ghezza dei racemi (circa 20 cm) porta ad escludere G. peloponnesiacum; infine la minor dimensione del tubero, il minor numero di scapi fiorali e la forma delle foglioline (ottuse o troncato-mucronate) differenziano G. scipetarum dall'affine G. maloi. Anche l'ambiente di rinvenimento (margine di faggeta) corrisponde maggiormente a quello di G. scipetarum piuttosto che a G. maloi che si rinviene invece in boschi di Quercus e Ostrya. La deter- minazione è stata confermata da Kit Tan (Università di Copenaghen) che ci ha cortese- mente inviato un campione proveniente dai Balcani di G. scipetarum per un più sicuro raffronto. Nel corso del 2014, in seguito ad approfondite esplorazioni, sono stati rinve- nuti ulteriori 3 piccoli gruppi di individui; al contrario, nei siti rinvenuti l'anno prece- dente non erano presenti individui. È stata, inoltre, monitorata, con cadenza settimana- le, la fioritura e la fruttificazione degli individui presenti quest'anno, al fine di com- prenderne la capacità riproduttiva e per una eventuale raccolta di semi per la coltivazio- ne ex situ. Tutte le piante erano sfiorite a fine aprile ed alla fine di maggio apparivano già in deperimento; a inizio maggio non più di un frutto per racemo appariva in forma- zione, ma nessuno era a maturità al disseccamento degli organi epigei. È stato prelevato un tubero di circa 6 cm di diametro per la coltivazione ex situ al fine di ottenerne il numero cromosomico, ancora sconosciuto per G. scipetarum, mentre per G. maloi è noto un conteggio 2n = 14. Sono in corso ulteriori indagini per comprendere se si tratti di una popolazione naturale relitta (disgiunzione anfiadriatica) o di specie introdotta, forse in epoca antica.
2014
978-88-85915-10-7
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