Augusto Curi arcivescovo di Bari (1925-1933). Lineamenti di governo pastorale negli anni del fascismo

Lo studio dei testi, compiuto forse per la prima volta, ci restituisce la figura reale dell’arcivescovo Curi con la sua attività di governo e la sua sensibilità pastorale. L’analisi compiuta da Francesco Sportelli delinea il progetto che quel vescovo marchigiano venne a presentare ai circa 250 sacerdoti residenti e operanti nel territorio diocesano e ricostruisce l’impegno per tradurli in proposta di vita cristiana per i fedeli delle 40 parrocchie delle diocesi. Negli orizzonti operativi dell’arcivescovo barese non sono centrali i riferimenti e le preoccupazioni politiche, ma le ispirazioni religiose e la passione pastorale: il Curi emerge “vescovo e solamente vescovo”. Non che egli non tratti con le autorità politiche del tempo e non si misuri con le ideologie dominanti del regime fascista.