Numerose sono le emergenze architettoniche nel territorio lucano che conservano al loro interno importanti testimonianze di arte pittorica sedimentatasi nel corso dei secoli. Cicli di affreschi, o episodi puntuali, rappresentano un importante tassello di quella che è la storia dell’arte di una realtà interna geograficamente, ma che recepisce, seppur con ritardo, i grandi fermenti artistici italiani. La difficile accessibilità dei siti, la rovina che in molti casi li ha interessati, come anche le difficili condizioni per la loro salvaguardia, sono state per decenni la causa della dissoluzione di questo importante patrimonio, rendendo in molti casi anche difficile lo studio, e quindi la lettura iconografica, con metodi tradizionali. L’avvento del digitale ha certamente rappresentato un’importante svolta per la documentazione, la diagnostica, e dunque la valorizzazione dei beni culturali. Le applicazioni della fotografia, come ben sappiamo, sono molteplici, così come molteplici sono gli approcci e gli utilizzi possibili: dalla ricerca artistica pura all’indagine scientifica (microscopia, fotogrammetrica, multispetrale, etc.). Oggi l'immagine digitale ha introdotto, e portato poi a livello capillare, i concetti di virtuale, simulazione, modello. Per l'ambito di cui ci occupiamo questi concetti sono molto importanti e riguardano i due livelli fondamentali del tema Beni Culturali: la valorizzazione e lo studio. Pensiamo all’introduzione dei panorami orbicolari interattivi (qtvr) che consentono non solo la rappresentazione (il documento) ma l’esplorazione virtuale dei luoghi, luoghi prima mai visti vuoi per inaccesibilità, vuoi per distanze. L'evento epistemologico del trattamento digitale delle immagini (l'Eidiomatica declinata attraverso le diverse componenti quali il bitmap fotografico, la computer graphics, la computer animation, il CAD, etc. ) è costituito dalla costruzione sintetica delle stesse: l'immagine è il prodotto di un gioco di astrazione formale. Esistono, dunque, interessanti possibilità che le tecnologie e le metodologie digitali attuali permettono. Tecniche come l’Image Interpretation, la Remote Sensing, l’Image Based Modeling ricordiamo i QTVR objet, e la Structure Form Motion (SfM) che partendo dagli studi sulla Computer Vision e dalla percezione visiva permette la ricostruzione della terza dimensione a partire da sequenze di immagini bidimensionali. Tecniche basate sulla fotografia, con grandi possibilità di analisi che oggi riscuotono un largo interesse tanto sul versante della ricerca, quanto in quello applicativo e che, a differenza delle tradizionali acquisizioni con Laser Scanner, hanno un costo e una flessibilità maggiore. Modellazione virtuale e rilievo consentono, dunque, di documentare, studiare, e valorizzare queste importanti testimonianze del passato, e di cogliere anche il rapporto tra architettura e pittura parietale, oltre che rappresentare un valido supporto per lo studio dei pigmenti pittorici, e dunque per la diagnostica.

LE ANALISI SULLE PITTURE PARIETALI IN BASILICATA: TECNICHE AVANZATE DI IMAGING PER LO STUDIO DEI BENI CULTURALI

BIXIO, Antonio;DAMONE G.;ANNUNZIATA, MARIO
2014-01-01

Abstract

Numerose sono le emergenze architettoniche nel territorio lucano che conservano al loro interno importanti testimonianze di arte pittorica sedimentatasi nel corso dei secoli. Cicli di affreschi, o episodi puntuali, rappresentano un importante tassello di quella che è la storia dell’arte di una realtà interna geograficamente, ma che recepisce, seppur con ritardo, i grandi fermenti artistici italiani. La difficile accessibilità dei siti, la rovina che in molti casi li ha interessati, come anche le difficili condizioni per la loro salvaguardia, sono state per decenni la causa della dissoluzione di questo importante patrimonio, rendendo in molti casi anche difficile lo studio, e quindi la lettura iconografica, con metodi tradizionali. L’avvento del digitale ha certamente rappresentato un’importante svolta per la documentazione, la diagnostica, e dunque la valorizzazione dei beni culturali. Le applicazioni della fotografia, come ben sappiamo, sono molteplici, così come molteplici sono gli approcci e gli utilizzi possibili: dalla ricerca artistica pura all’indagine scientifica (microscopia, fotogrammetrica, multispetrale, etc.). Oggi l'immagine digitale ha introdotto, e portato poi a livello capillare, i concetti di virtuale, simulazione, modello. Per l'ambito di cui ci occupiamo questi concetti sono molto importanti e riguardano i due livelli fondamentali del tema Beni Culturali: la valorizzazione e lo studio. Pensiamo all’introduzione dei panorami orbicolari interattivi (qtvr) che consentono non solo la rappresentazione (il documento) ma l’esplorazione virtuale dei luoghi, luoghi prima mai visti vuoi per inaccesibilità, vuoi per distanze. L'evento epistemologico del trattamento digitale delle immagini (l'Eidiomatica declinata attraverso le diverse componenti quali il bitmap fotografico, la computer graphics, la computer animation, il CAD, etc. ) è costituito dalla costruzione sintetica delle stesse: l'immagine è il prodotto di un gioco di astrazione formale. Esistono, dunque, interessanti possibilità che le tecnologie e le metodologie digitali attuali permettono. Tecniche come l’Image Interpretation, la Remote Sensing, l’Image Based Modeling ricordiamo i QTVR objet, e la Structure Form Motion (SfM) che partendo dagli studi sulla Computer Vision e dalla percezione visiva permette la ricostruzione della terza dimensione a partire da sequenze di immagini bidimensionali. Tecniche basate sulla fotografia, con grandi possibilità di analisi che oggi riscuotono un largo interesse tanto sul versante della ricerca, quanto in quello applicativo e che, a differenza delle tradizionali acquisizioni con Laser Scanner, hanno un costo e una flessibilità maggiore. Modellazione virtuale e rilievo consentono, dunque, di documentare, studiare, e valorizzare queste importanti testimonianze del passato, e di cogliere anche il rapporto tra architettura e pittura parietale, oltre che rappresentare un valido supporto per lo studio dei pigmenti pittorici, e dunque per la diagnostica.
2014
9788891604378
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