Gli incendi boschivi rappresentano un grave danno in termini di risorse ambientali. Tra queste, l’enorme quantità di superfici boscate e quindi di materia prima, distrutta dal passaggio del fuoco, gioca sicuramente un ruolo di rilievo. Molto spesso, tuttavia, il passaggio del fuoco è abbastanza veloce da non distruggere completamente il legno del fusto delle piante interessate ma soltanto le parti esterne e/o la chioma predisponendo in ogni caso gli alberi ad un successivo deperimento o a morte. Come è noto, l’Italia è fortemente deficitaria di materia prima legno sia come prodotto per fini industriali che energetici. Gli incendi del patrimoni boschivo, privato e pubblico, rappresentano una perdita anche di tipo finanziario, per questo è indispensabile cercare di recuperare il legname proveniente dai soprassuoli interessati da fuoco. Nell’ambito del progetto “PRIN 2005” cofinanziato dal MUR, svolto in collaborazione fra le unità di ricerca coinvolte, è stato condotto uno studio volto ad indagare sulla qualità del legname proveniente da due boschi, il primo di pino marittimo (Pinus pinaster Ait.) e pino domestico (Pinus pinea L.) (Calambrome – PI) e l’altro di roverella (Quercus pubescens Willd.) (Umbertide - PG) percorsi da incendio. Per la fustaia di pino marittimo e domestico l’indagine è stata rivolta principalmente alle caratteristiche del legname ritraibile dal popolamento dopo uno e due anni successivi al passaggio del fuoco. Per il ceduo di roverella è stata condotta un’indagine sulla caratterizzazione tecnologica del legname ottenuto dalle matricine e dai polloni nonché sulle diverse destinazioni d’uso ed idoneità dei materiali (segati e scaglie). Sono stati, inoltre, condotti rilievi sui ritmi di accrescimento radiale di matricine e polloni sopravvissuti all’incendio.

Caratteristiche tecnologiche del legno proveniente da una pineta e da un ceduo di roverella percorse da incendio rispettivamente in località Calambrone (PI) Umbertide (PG).

MORETTI, Nicola;TODARO, Luigi;
2009-01-01

Abstract

Gli incendi boschivi rappresentano un grave danno in termini di risorse ambientali. Tra queste, l’enorme quantità di superfici boscate e quindi di materia prima, distrutta dal passaggio del fuoco, gioca sicuramente un ruolo di rilievo. Molto spesso, tuttavia, il passaggio del fuoco è abbastanza veloce da non distruggere completamente il legno del fusto delle piante interessate ma soltanto le parti esterne e/o la chioma predisponendo in ogni caso gli alberi ad un successivo deperimento o a morte. Come è noto, l’Italia è fortemente deficitaria di materia prima legno sia come prodotto per fini industriali che energetici. Gli incendi del patrimoni boschivo, privato e pubblico, rappresentano una perdita anche di tipo finanziario, per questo è indispensabile cercare di recuperare il legname proveniente dai soprassuoli interessati da fuoco. Nell’ambito del progetto “PRIN 2005” cofinanziato dal MUR, svolto in collaborazione fra le unità di ricerca coinvolte, è stato condotto uno studio volto ad indagare sulla qualità del legname proveniente da due boschi, il primo di pino marittimo (Pinus pinaster Ait.) e pino domestico (Pinus pinea L.) (Calambrome – PI) e l’altro di roverella (Quercus pubescens Willd.) (Umbertide - PG) percorsi da incendio. Per la fustaia di pino marittimo e domestico l’indagine è stata rivolta principalmente alle caratteristiche del legname ritraibile dal popolamento dopo uno e due anni successivi al passaggio del fuoco. Per il ceduo di roverella è stata condotta un’indagine sulla caratterizzazione tecnologica del legname ottenuto dalle matricine e dai polloni nonché sulle diverse destinazioni d’uso ed idoneità dei materiali (segati e scaglie). Sono stati, inoltre, condotti rilievi sui ritmi di accrescimento radiale di matricine e polloni sopravvissuti all’incendio.
2009
9788878531475
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