Alla base di un qualsivoglia processo progettuale di intervento in un’area costruita ed urbanizzata, ed ancor di più per un contesto come quello individuato da questo “inserimento” progettuale, cerniera e frattura fra contesti dalla forte valenza storico, culturale architettonica, deve esserci la coscienza del luogo, la volontà dell’Ente proponente (Committente) di assistere, con un ruolo attivo, alla proposizione di letture critiche ed interpretative di nuove ed indispensabili funzioni da insediare, la necessità di affermare che le “infrastrutture possono anche essere architetture”. L’impatto della modernità con un ecosistema così delicato come quello dell’area da progettare, può assumere anche aspetti distruttivi. Numerosi sono gli studi e le ricerche condotti in tempi più o meno recenti, da cui emerge la necessità di affrontare il recupero, la rifunzionalizzazione e l’integrazione infrastrutturale, attraverso la comprensione dell’ambiente urbano e l’opportunità di definire un indirizzo culturale, una sorta di codice di comportamento che permetta di ri-abitare questo patrimonio architettonico. Ridare vita alle strutture nel rispetto delle esigenze connesse con il vivere moderno, senza alterarne il carattere consolidato nel tempo, con interventi correlati agli originari caratteri costruttivi, tipologici, funzionali e tecnologici, è indispensabile, ma occorre nello stesso tempo mostrare particolare attenzione alla integrazione ed alla sostenibilità dei nuovi interventi.

Il Concorso "GIARDINO URBANO-INFRASTRUTTURE IPOGEE"

GUIDA, Antonella Grazia
2010-01-01

Abstract

Alla base di un qualsivoglia processo progettuale di intervento in un’area costruita ed urbanizzata, ed ancor di più per un contesto come quello individuato da questo “inserimento” progettuale, cerniera e frattura fra contesti dalla forte valenza storico, culturale architettonica, deve esserci la coscienza del luogo, la volontà dell’Ente proponente (Committente) di assistere, con un ruolo attivo, alla proposizione di letture critiche ed interpretative di nuove ed indispensabili funzioni da insediare, la necessità di affermare che le “infrastrutture possono anche essere architetture”. L’impatto della modernità con un ecosistema così delicato come quello dell’area da progettare, può assumere anche aspetti distruttivi. Numerosi sono gli studi e le ricerche condotti in tempi più o meno recenti, da cui emerge la necessità di affrontare il recupero, la rifunzionalizzazione e l’integrazione infrastrutturale, attraverso la comprensione dell’ambiente urbano e l’opportunità di definire un indirizzo culturale, una sorta di codice di comportamento che permetta di ri-abitare questo patrimonio architettonico. Ridare vita alle strutture nel rispetto delle esigenze connesse con il vivere moderno, senza alterarne il carattere consolidato nel tempo, con interventi correlati agli originari caratteri costruttivi, tipologici, funzionali e tecnologici, è indispensabile, ma occorre nello stesso tempo mostrare particolare attenzione alla integrazione ed alla sostenibilità dei nuovi interventi.
2010
88 902017 4 6
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