Il paesaggio è la manifestazione sensibile del rapporto tra uomo e ambiente, non è solo espressione della natura ma è spazio operativo economico e sociale in cui si ritrovano oggettivati i segni e le opere che l'uomo realizza. Il paesaggio esiste in quanto l'uomo lo costruisce, lo vede e lo scopre, è un dato dei sensi ma anche un dato della cultura che, per essere compreso, deve essere osservato come insieme concreto di forme e fenomeni legati tra loro e in continua evoluzione. Il concetto stesso di paesaggio è legato ai modi della percezione umana e il momento percettivo può, attraverso il disegno, tradursi in interpretazione. Nel rilevo del paesaggio non è importante tanto la raccolta di dati geometrici quanto piuttosto la capacità di osservare e di capire i contenuti geografici, naturali, storici e culturali che lo definiscono. In questo senso il disegno è un vero e proprio processo di conoscenza, poiché al pari della pittura e della fotografia rappresenta il paesaggio e consente la riproduzione e la diffusione della sua immagine ma soprattutto perché ne permette l'interpretazione. Non esiste paesaggio se non esiste un uomo che lo osserva e lo vive, rilevare il paesaggio significa elaborare una restituzione che sia capace di sintetizzarne gli elementi costitutivi e connotanti. Ambito naturalistico, architettura, condizioni climatiche, stagioni, colori, sono tutti elementi che devono trovare una loro collocazione nel rilievo inteso come metodo di studio di un sistema di relazioni. In particolare nel rapporto tra architettura e paesaggio il tema del colore può essere centrale proprio nella ricerca del filo conduttore che lega il sistema di relazioni nell’unità di paesaggio studiata. Il colore degli elementi architettonici : case, fabbriche, emergenze storiche, infrastrutture, piccoli centri storici, contribuisce in maniera determinante all’impatto percettivo di un ambito paesaggistico, approfondire i rapporti tra ambito naturale e colore dei manufatti aiuta a compiere scelte più meditate anche in ambito normativo. Nello studio del colore di un centro storico, l’analisi del paesaggio circostante, può essere importante al pari dell’analisi storica, come nel caso di alcuni paesi della Basilicata dove il contesto geofisico in cui sono inseriti ha determinato scelte cromatiche diventate “di tradizione”. La gestione di piani del colore non supportata da analisi approfondite che allarghino l’ambito di indagine fino ad includere il paesaggio circostante può, in alcuni casi, suggerire scelte sbagliate che portano ad un’alterazione arbitraria dello stato dei luoghi. Rilevare il colore vuol dire rilevare una “sensazione visiva” determinata dalla rifrazione della luce su un oggetto, sensazione visiva che è modificata da molti fattori: condizioni climatiche e di luminosità, distanza dal soggetto osservato, compresenza di elementi diversi, posizione, movimento. Il rilievo cromatico è finalizzato a restituire l’effetto cromatico del paesaggio in tutte le sue parti, naturalistiche e architettoniche, anche se modalità di analisi e restituzioni saranno diverse in relazione alle metodolgie operative adottate. Il rilievo cromatico del paesaggio ha quindi come obiettivo principale quello di creare un quadro generale di riferimento unitario, una sorta di palinsesto dei colori, finalizzato al controllo ed al corretto indirizzo degli interventi da attuare, nel rispetto della storia, del contesto geofisico, naturalistico e ambientale.

Il Rilievo del paesaggio nella relazione tra ambiente urbano e naturale

TOLLA, Enza
2012-01-01

Abstract

Il paesaggio è la manifestazione sensibile del rapporto tra uomo e ambiente, non è solo espressione della natura ma è spazio operativo economico e sociale in cui si ritrovano oggettivati i segni e le opere che l'uomo realizza. Il paesaggio esiste in quanto l'uomo lo costruisce, lo vede e lo scopre, è un dato dei sensi ma anche un dato della cultura che, per essere compreso, deve essere osservato come insieme concreto di forme e fenomeni legati tra loro e in continua evoluzione. Il concetto stesso di paesaggio è legato ai modi della percezione umana e il momento percettivo può, attraverso il disegno, tradursi in interpretazione. Nel rilevo del paesaggio non è importante tanto la raccolta di dati geometrici quanto piuttosto la capacità di osservare e di capire i contenuti geografici, naturali, storici e culturali che lo definiscono. In questo senso il disegno è un vero e proprio processo di conoscenza, poiché al pari della pittura e della fotografia rappresenta il paesaggio e consente la riproduzione e la diffusione della sua immagine ma soprattutto perché ne permette l'interpretazione. Non esiste paesaggio se non esiste un uomo che lo osserva e lo vive, rilevare il paesaggio significa elaborare una restituzione che sia capace di sintetizzarne gli elementi costitutivi e connotanti. Ambito naturalistico, architettura, condizioni climatiche, stagioni, colori, sono tutti elementi che devono trovare una loro collocazione nel rilievo inteso come metodo di studio di un sistema di relazioni. In particolare nel rapporto tra architettura e paesaggio il tema del colore può essere centrale proprio nella ricerca del filo conduttore che lega il sistema di relazioni nell’unità di paesaggio studiata. Il colore degli elementi architettonici : case, fabbriche, emergenze storiche, infrastrutture, piccoli centri storici, contribuisce in maniera determinante all’impatto percettivo di un ambito paesaggistico, approfondire i rapporti tra ambito naturale e colore dei manufatti aiuta a compiere scelte più meditate anche in ambito normativo. Nello studio del colore di un centro storico, l’analisi del paesaggio circostante, può essere importante al pari dell’analisi storica, come nel caso di alcuni paesi della Basilicata dove il contesto geofisico in cui sono inseriti ha determinato scelte cromatiche diventate “di tradizione”. La gestione di piani del colore non supportata da analisi approfondite che allarghino l’ambito di indagine fino ad includere il paesaggio circostante può, in alcuni casi, suggerire scelte sbagliate che portano ad un’alterazione arbitraria dello stato dei luoghi. Rilevare il colore vuol dire rilevare una “sensazione visiva” determinata dalla rifrazione della luce su un oggetto, sensazione visiva che è modificata da molti fattori: condizioni climatiche e di luminosità, distanza dal soggetto osservato, compresenza di elementi diversi, posizione, movimento. Il rilievo cromatico è finalizzato a restituire l’effetto cromatico del paesaggio in tutte le sue parti, naturalistiche e architettoniche, anche se modalità di analisi e restituzioni saranno diverse in relazione alle metodolgie operative adottate. Il rilievo cromatico del paesaggio ha quindi come obiettivo principale quello di creare un quadro generale di riferimento unitario, una sorta di palinsesto dei colori, finalizzato al controllo ed al corretto indirizzo degli interventi da attuare, nel rispetto della storia, del contesto geofisico, naturalistico e ambientale.
2012
9789871494255
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11563/53233
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