L’utilizzo degli agrofarmaci è ancora oggi il mezzo più semplice ed efficace per il controllo delle avversità delle piante. Rimane, pertanto, di estrema attualità considerare che i composti organici ad uso fito-farmacologico, una volta raggiunto il loro bersaglio (suolo, acqua, vegetali), sono soggetti a tutta una serie di possibili e complessi fenomeni di trasformazione biotica ed abiotica. La sostanza bio-attiva inalterata e/o i suoi prodotti di trasformazione e degradazione possono essere diffusi nell'ecosistema diventando spesso un pericolo per l'ambiente e per gli organismi non-bersaglio. Uno dei processi abiotici più studiati è la degradazione che avviene ad opera delle radiazioni luminose. La fotodegrazione ed altri processi degradativi (chimici e biochimici) costituiscono le uniche vere vie di rimozione di un agrofarmaco dall’ambiente, in quanto tutti gli altri processi, che non comportano trasformazione della molecola madre, determinano solo uno spostamento dello xenobiotico da un comparto ambientale ad un altro. Negli ultimi anni è stato mostrato un crescente interesse verso l’utilizzo dell’ozonolisi come possibile mezzo alternativo nell’eliminazione dei residui dei agrofarmaci. L’ozono (O3), infatti, è un gas altamente reattivo le cui eccellenti proprietà ossidative nei confronti di sostanze organiche ed inorganiche vengono ampiamente utilizzate anche nel trattamento di purificazione dell'acqua per uso potabile. Per verificare le potenzialità dei processi di fotolisi ed ozonolisi nella depurazione di acque contaminate, in questo lavoro è stato studiata la degradazione in presenza di luce ed ozono del Mepanipyrim (fig.1), un fungicida appartenente alla famiglia delle anilino-pirimidine attivo contro la Muffa grigia (Botrytis cinerea) su vite, fragola e pomodoro. Con lo scopo di valutarne la cinetica di reazione e di identificarne i prodotti di degradazione in fase liquida, il Mepanipyrim è stato sottoposto a diversi trattamenti degradativi durante i quali ne è stata seguita la variazione di concentrazione in funzione del tempo di esposizione. I risultati ottenuti hanno messo in evidenza come l’ozonizzazione sia un processo più efficace nella degradazione del Mepanipirym rispetto alla fotolisi.

DEGRADAZIONE OSSIDATIVA DEL MEPANIPYRIM, UNA ANILINO-PIRIMIDINA

SCRANO, Laura;LELARIO, FILOMENA;BUFO, Sabino Aurelio
2008-01-01

Abstract

L’utilizzo degli agrofarmaci è ancora oggi il mezzo più semplice ed efficace per il controllo delle avversità delle piante. Rimane, pertanto, di estrema attualità considerare che i composti organici ad uso fito-farmacologico, una volta raggiunto il loro bersaglio (suolo, acqua, vegetali), sono soggetti a tutta una serie di possibili e complessi fenomeni di trasformazione biotica ed abiotica. La sostanza bio-attiva inalterata e/o i suoi prodotti di trasformazione e degradazione possono essere diffusi nell'ecosistema diventando spesso un pericolo per l'ambiente e per gli organismi non-bersaglio. Uno dei processi abiotici più studiati è la degradazione che avviene ad opera delle radiazioni luminose. La fotodegrazione ed altri processi degradativi (chimici e biochimici) costituiscono le uniche vere vie di rimozione di un agrofarmaco dall’ambiente, in quanto tutti gli altri processi, che non comportano trasformazione della molecola madre, determinano solo uno spostamento dello xenobiotico da un comparto ambientale ad un altro. Negli ultimi anni è stato mostrato un crescente interesse verso l’utilizzo dell’ozonolisi come possibile mezzo alternativo nell’eliminazione dei residui dei agrofarmaci. L’ozono (O3), infatti, è un gas altamente reattivo le cui eccellenti proprietà ossidative nei confronti di sostanze organiche ed inorganiche vengono ampiamente utilizzate anche nel trattamento di purificazione dell'acqua per uso potabile. Per verificare le potenzialità dei processi di fotolisi ed ozonolisi nella depurazione di acque contaminate, in questo lavoro è stato studiata la degradazione in presenza di luce ed ozono del Mepanipyrim (fig.1), un fungicida appartenente alla famiglia delle anilino-pirimidine attivo contro la Muffa grigia (Botrytis cinerea) su vite, fragola e pomodoro. Con lo scopo di valutarne la cinetica di reazione e di identificarne i prodotti di degradazione in fase liquida, il Mepanipyrim è stato sottoposto a diversi trattamenti degradativi durante i quali ne è stata seguita la variazione di concentrazione in funzione del tempo di esposizione. I risultati ottenuti hanno messo in evidenza come l’ozonizzazione sia un processo più efficace nella degradazione del Mepanipirym rispetto alla fotolisi.
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