La concentrazione della CO2 atmosferica è incrementata durante tutto il secolo appena trascorso. E’ stato stimato, qualora non fossero intraprese specifiche azioni di contrasto, un raddoppio della concentrazione attuale di CO2 per la fine di questo secolo. Tra le diverse azioni di contrasto, le tecniche di coltivazione possono svolgere un ruolo chiave nella regolazione delle quantità di CO2 emesse o fissate in un determinato sistema agricolo. Il presente lavoro, espone i flussi del carbonio stimati nei primi cinque anni dall’impianto da due pescheti uno con piante allevate ad Y trasversale e l’altro con piante a vaso ritardato. Si ipotizza che una corretta impostazione delle tecniche di gestione del suolo e della chioma possano aumentare la quantità di CO2 fissata nel terreno e nella pianta e contribuire a mitigare i danni ambientali causati dall’effetto serra. La ricerca é stata condotta nel Mmetapontino (MT) su piante della cultivar “Springcrest” innestate a gemma dormiente su GF677 e messe a dimora a fine inverno 1997. Per la Y trasversale le distanze d’impianto erano di 4,5 x 2,0 m (1.111 piante ha-1), mentre per il vaso ritardato le distanza d’impianto erano di 6,0 x 4,0 m (416 piante ha-1). Dal I al V anno dall’impianto i valori di CO2 fissata sono stati calcolati misurando la sostanza secca della parte epigea della pianta e la sua ripartizione nei diversi organi. I risultati indicano l’importanza della forma di allevamento e delle tecniche di gestione del suolo nell’assorbimento della CO2 atmosferica e della sua fissazione sotto forma di sostanza organica nel solo e nella pianta.

L’aumento della CO2 atmosferica: il ruolo della gestione del suolo e della chioma in piante di pesco allevate ad Y trasversale e a vaso ritardato

SOFO, Adriano;XILOYANNIS, Cristos;CELANO, Giuseppe;NUZZO, Vitale;DICHIO, Bartolomeo
2005-01-01

Abstract

La concentrazione della CO2 atmosferica è incrementata durante tutto il secolo appena trascorso. E’ stato stimato, qualora non fossero intraprese specifiche azioni di contrasto, un raddoppio della concentrazione attuale di CO2 per la fine di questo secolo. Tra le diverse azioni di contrasto, le tecniche di coltivazione possono svolgere un ruolo chiave nella regolazione delle quantità di CO2 emesse o fissate in un determinato sistema agricolo. Il presente lavoro, espone i flussi del carbonio stimati nei primi cinque anni dall’impianto da due pescheti uno con piante allevate ad Y trasversale e l’altro con piante a vaso ritardato. Si ipotizza che una corretta impostazione delle tecniche di gestione del suolo e della chioma possano aumentare la quantità di CO2 fissata nel terreno e nella pianta e contribuire a mitigare i danni ambientali causati dall’effetto serra. La ricerca é stata condotta nel Mmetapontino (MT) su piante della cultivar “Springcrest” innestate a gemma dormiente su GF677 e messe a dimora a fine inverno 1997. Per la Y trasversale le distanze d’impianto erano di 4,5 x 2,0 m (1.111 piante ha-1), mentre per il vaso ritardato le distanza d’impianto erano di 6,0 x 4,0 m (416 piante ha-1). Dal I al V anno dall’impianto i valori di CO2 fissata sono stati calcolati misurando la sostanza secca della parte epigea della pianta e la sua ripartizione nei diversi organi. I risultati indicano l’importanza della forma di allevamento e delle tecniche di gestione del suolo nell’assorbimento della CO2 atmosferica e della sua fissazione sotto forma di sostanza organica nel solo e nella pianta.
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